Liste d’attesa, Altroconsumo boccia il decreto del Governo: fondi inadeguati

Liste d’attesa, Altroconsumo boccia il decreto del Governo: fondi inadeguati

La situazione delleliste d’attesa in Italiaè “preoccupante”, e ilDecreto legge approvato ieri in via definitiva dalla Camera dei deputati“non rappresenta ancora unarisposta risolutiva e adeguatadel problema”, anche per mancanza di fondi. Parola dell’associazioneAltroconsumo,che nei mesi scorsi ha pubblicato un’inchiesta dedicata proprio a ai lunghi tempi di attesa nella prenotazione di visite o esami.I risultati emersi non sono affatto confortanti. Come raccontato anche daFocuSicilia, su 1.100 cittadini intervistati “950 hanno avuto difficoltà nel prenotare“. Inoltre 660 hanno denunciato “attese troppo lunghe e strutture distanti“, e 260 “agende chiuse (fenomeno illegale)“. E ancora, i cittadini lamentano “Centri unici di prenotazione (Cup) difficili da contattare, ricette che scadono, controlli che saltano“. Un insieme si fattori che porta i cittadini, almeno quelli che ne hanno la possibilità economica, a“fuggire” dalla sanità pubblicain favore del privato. E chenon sarebbe seriamente affrontatonel Dl appena approvato dal Parlamento, cheil Governo invece rivendica. Leggi anche –Gimbe boccia il decreto sulle liste d’attesa in sanità. Tempi e servizi incerti A commentare l’approvazione definitiva del decreto, è stata lapresidente del Consiglio Giorgia Meloni.“Istituiamo unsistema nazionale di monitoraggiodelle liste d’attesa e lo accompagniamo con unefficace meccanismo di controlli.Ampliamo l’offerta con il Cup unico regionale per mettere a disposizione sia le prestazioni erogate dalpubblicosia le prestazioni erogate dalprivato accreditato“. Misure attraverso le quale il Governo intende “assicurare che ai cittadini sia sempre erogata la prestazione“, non esclusivamente attraverso le strutture pubbliche “anche con il ricorso alle prestazioni in intramoenia e delle strutture private accreditate”. Sul piano più strettamente economico, ha aggiunto la presidente del Consiglio, “aboliamo dal 2025 il tetto di spesaper leassunzioni dei medici e del personale sanitarioe detassiamo le loro retribuzioni per leprestazioni aggiuntive“. “Siamo convinti che la direzione intrapresa per costruire una sanità più efficiente e piùvicina ai bisogni dei cittadinisia quella giusta”, ha concluso Meloni. Leggi anche –Visite mediche e liste d’attesa. Ecco come si può saltare la fila, per legge Radicalmente opposto il giudizio deiconsumatori, che chiedono di non abbassare l’attenzione sullo stato della sanità italiana.“Altroconsumoè da tempo preoccupata dellasituazione delle liste d’attesa nella sanità– che è uno dei tanti problemi che affligge il Servizio sanitario nazionale – e per questo ha cercato di dare un supporto ai cittadini aiutandoli asollecitare le Asl regionali affinché garantissero loro le prenotazioninei tempi previsti dalla legge”. Se lamobilitazione dal bassoè importante, per l’associazione il problema può essere risolto soltanto intervenendo alla base. “Serve trovare urgentemente unasoluzione strutturale, che garantisca il diritto alla salute dei cittadini,che oggi è messo a repentaglio”. Se ciò non avverrà, come emerso dall’indagine,aumenterà la spinta nei confronti dei cittadini a rivolgersi, in alcuni casi, al settore privatoo, addirittura, arinunciare alle cure“. Una scelta drammatica, con i cittadini costretti ascegliere di fatto tra la salute e altre speseessenziali,cibo, istruzione, vestiario. Leggi anche –Liste d’attesa troppo lunghe. In Sicilia sanità negata. Le armi dei cittadini Da questo punto di vista, come detto, ildecreto del Governonon fornirebbe soluzioni valide peraffrontare questo problema.“Molte delle disposizioni del decreto rispecchiano quanto ègià previsto da norme vigenti sui tempi d’attesa,che tuttavia vengono spesso disattese, innanzitutto per la cronica mancanza di risorse”, fanno notare dall’associazione. Inoltre ci sarebbe un problema dicoperture economiche, non sufficientiad affrontare i problemi sul tavolo. Su questo fronte unpassaggio “fondamentale”sarà quello dellaLegge di bilancio,che l’Esecutivo varerà come di consueto in autunno. “Se si vuole che gli interventi non restino solo sulla carta, nella Finanziaria andranno previsterisorse adeguate ai fabbisogni reali“. Servono soldi, insomma. Solo mettendo sul tavolo risorse economiche adeguate, concludono da Altroconsumo, “sarà possibile vedere l’effettiva intenzione e capacità di Governo e Parlamento nel dare risposte concretea quanto i cittadini chiedono e che è loro diritto ottenere nell’ambito delServizio sanitario nazionale“.