Liste d’attesa, Ordine medici di Catania: più fondi per assunzioni e formazione

Liste d’attesa, Ordine medici di Catania: più fondi per assunzioni e formazione

Sulleliste d’attesal’Ordine dei medici di Cataniachiede interventi rapidi, per ridurre i “tempi lunghissimi” che i cittadini sono costretti a sopportare. Ma i medici etnei chiedono una ricognizione su tutta la sanità siciliana, oggetto di un’indagine di Federconsumatori che “dipinge un quadro della sanità siciliana veramente pesante”. I siciliani che necessitano di visite specialistiche devono attendere tanto. Troppo. Anche per questo la Sicilia detiene uno dei più alti tassi di rinuncia alle cure:il 7,2% degli utenti, dato tra i più alti in Italia.Aumenta invece la percentuale di pazienti che si affida alle cure nelle strutture private. “La sanità pubblica nel nostro Paese è in difficoltà, questo è ormai evidente“, ha affermatoAlfio Saggio, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Catania.“Le dotazioni di personale nelle strutture pubbliche sono ridotte al minimo, i colleghi non riescono a fronteggiare le tante richieste, intanto aumentano considerevolmente le aggressioni ai medici e agli operatori sanitari.I dati sono incontrovertibili: i pazienti rinunciano alle cure per motivi economici e spesso per effetto delle liste d’attesa, che dopo la pandemia da Covid sono esplose, rendendo sempre più difficile accedere a visite ed esami nel Servizio Sanitario Nazionale”. “La priorità”, prosegue Saggio, “dev’essere tutelare il diritto alla salute dei pazienti: chiediamo pertanto al Governo nazionale di aumentare i fondi per le assunzioni di personale e per la formazione. Servono inoltre incentivi per medici e infermieri, affinché con il loro operato si punti a migliorare il servizio offerto ai cittadini. Investire sulla sanità pubblica vuol dire stanziare somme da destinare unicamente al Servizio sanitario. Il governatore siciliano RenatoSchifani in questi giorni ha lanciato un ultimatum ai dirigenti, chiedendo risultati concreti nella riduzione delle liste d’attesa”, conclude Saggio, “ma è evidente che con gli organici svuotati sarà difficile contrastare il fenomeno”.