Medicinali mancanti: il 34% degli italiani non li trova. Andava meglio in pandemia

Medicinali mancanti: il 34% degli italiani non li trova. Andava meglio in pandemia

Le motivazioni sono tante e diverse, ma il problema è da tempo lo stesso, come conferma lanuova indagine Altroconsumo sui medicinali mancanti:nell’ultimo anno esaminato – il 2023 – il 34% degli italianisi è trovato di fronte ad un: “no, mi spiace,il suo farmaco non c’è e non sarà disponibilea breve”. Già l’indagine pubblicata da Altroconsumo nel 2021, riferita alla carenza dell’anno precedente,rappresentava unasituazione criticaed evidenziava la necessità di una tempestiva soluzione, anche in funzione dell’impatto peggiorativo esercitato dal Covid, a livello europeo. Nel2023, gli italiani hanno dovuto affrontare lamancanza di farmaci molto diffusicomeanalgesici antidolorifici(nel 15% dei casi),antibiotici antivirali(7%). Ma sono mancati anchemedicinali per disturbi muscolo-scheletriciper i problemi a carico del sistema immunitario, cardiovascolare e non solo. Inmolti hanno optato per un’alternativa, cercando inaltre farmacieo acquistando unfarmaco equivalente, quando disponibile, cioè con le stesse caratteristiche ed efficacia; il31% invece ha aspettato che il farmaco tornasse disponibile presso la farmacia dove l’aveva richiesto. Ed è proprio iltempo di attesache risultaessere peggiorato: nel17% dei casi è stato persino di oltre sette giorni, quandonell’indagine del 2020 solo l’8% aveva dovuto aspettare così tanto; il20% ha atteso tra i 4 e i 7 giorni(tre anni prima il 13%). Inoltre, il12% dei rispondenti non ha potuto ricorrere ad alcuna soluzione, non trovando né il suo farmaco né uno alternativo, che evidentemente non c’era. Semplicementenon si è potuto curare. Situazioni di questo tipo, soprattuttoper chi soffre di malattie anche gravi, hanno portato aproblemi anche pesanti, che si sonoverificati per il 52% delle persone: soprattuttoansiaepreoccupazione(57%), ma anchepeggioramento dei sintomi e della malattia(30%) e ilricoveronel 2% dei casi. La carenza dei farmaci è, ovviamente, unproblema complesso con cause di varia natura. Dall’indagine condotta da Altroconsumo emerge chela motivazione fornita nel 25% dei casi è stata l’eccessiva richiesta. Ciò può avvenire, ad esempio, quando circolano virus come quelli influenzali, che non consentono, per un breve lasso di tempo, di rispondere in modo adeguato all’eccessiva domanda. A molti, però, è stato detto che l’indisponibilità era dovuta allacarenza di principi attivi/materie prime o a problemi logistici(18% in entrambi i casi),dovuti, ad esempio, al trasporto o alle dogane. Nella lista“Farmaci carenti” dell’Aifasono circa3.600 i medicinali mancanti in Italia;nel 2021, quando è stata pubblicata la precedente inchiesta,erano 2.400:il problema, come dimostrano chiaramente anche i dati ufficiali,è in continua crescita. Nello specifico, dei 3.600 medicinali,circa 2.000 hanno cessato, in modo definitivo o temporaneo,la produzione; i rimanenti1.600 non sono disponibili o lo sono in quantità ridotta per differenti motivazioni(problemi produttivi, elevata richiesta o motivi commerciali). Inoltre, sul totale,ben 760 non hanno un farmaco equivalente che possa sostituirlo, e questo è ciò che rende queste mancanze particolarmente pesanti per la salute dei pazienti, insieme alla gravità della malattia per cui sono indicati. La situazione, purtroppo, per chi nel 2023 deve patire il fatto che vi siano dei medicinali mancanti, ha ben poco di positivo. Anche se l’Ema(Agenzia europea del farmaco) haistituito due gruppi di lavoro per gestire le carenze e prevenirle. Ciò al fine di monitorare gli eventi che potrebbero interferire sulla catena di approvvigionamento. Inoltre harealizzato una lista di“farmaci critici” per malattie gravi e senza equivalenti, sui quali attua un monitoraggio rafforzato per evitarne carenze. Infine, èin discussione una revisione della regolamentazione Ue sui medicinali, che dedica spazio anche altema delle carenzee che contieneimportanti novità. Comeobblighi più severiper le aziende su sospensione della produzione e notifica delle carenze;diversificazione dei fornitorida parte dei produttori, che dovranno anche avere un piano di prevenzione e gestione delle eventuali carenze epiù poteri per l’Ema.