Mesotelioma, in Sicilia 120 morti nel 2023. Ona: bonifiche sola via per evitarli
        L’amianto continua a mietere vittime,ma lebonifichetardano, e spesso anche irisarcimenti:a dirlo èOna, Osservatorio nazionale amianto,secondo cui nel 2023 sono “circaduemila i casi di mesoteliomaregistrati inItalia,con un indice di mortalità, rapportato ai cinque anni antecedenti, dicirca il 93%“. Quanto allaSicilia,i casi sono “circa 130, con un impatto dicirca 120 decessi“. L’ultimo episodio rimbalzato sui media è quello del giornalistaFranco Di Mare,che ha dichiarato di avere un mesotelioma, denunciando come“tutta la Rai si sia dileguata”dopo larichiesta dello stato di servizioper le verifiche sanitarie. I vertici dell’aziendahanno smentito,esprimendo “vicinanza umana” al giornalista e assicurando “disponibilità a fare tutto il possibileper consentire di ricostruire quanto richiesto”. In generale, ottenere i risarcimenti per chi si ammala a causa dell’amianto non è semplice, dice aFocuSicilial’avvocatoEzio Bonanni,presidente di Ona e legale di Di Mare. “Le aziende dovrebberoriconoscere le loro responsabilità.Invece cercano di resistere, per non pagare igiusti risarcimenti“. Quanto ai mesoteliomi, “le bonifiche sono l’unica via” per evitarli. Leggi anche –Sicilia, sole, mare e amianto: “Bonificati solo 31 siti su migliaia contaminati” I dati di Ona fanno riferimento alVII Rapporto Renam,Registro nazionale mesoteliomi, pubblicato a febbraio 2022. Si tratta ditumori che attaccano la membrana che riveste gli organi interni (mesotelio)e aggrediscono prevalentemente i polmoni. La regione più colpita risulta essere laLombardia,con 6.653 mesoteliomi censiti (al 2017). Il primato è dovuto al fatto che “è la regione più industrializzata, con piùmassiccio uso di amiantofino alla messa al bando dellaLegge 257/92“, anche se al tempo stesso “è la regione più dotata sotto il profilo delle discariche, e quindi della bonifica”. SeguonoPiemonte(5.084 casi),Liguria(3.263)Emilia-Romagna(2.873),Sicilia(1.810) eLazio(1.448). Guardando ai decessi registrati nell’ultimo anno, in testa c’è sempre laLombardia,con “circa 470 decessi su circa 500 mesoteliomi”, seguita daPiemonte(250 casi, 230 decessi),Emilia-Romagna(160 casi, 150 decessi),Liguria(150 casi, 140 decessi),Sicilia(130 casi, 120 decessi) eLazio(110 casi, 100 decessi).I danni dell’amianto, tuttavia,non finiscono qui. Leggi anche –Amianto, in Sicilia “oltre 350 decessi all’anno”. Numeri Inail “sottostimati” Oltre al mesotelioma, Ona ricorda che “l’amianto provoca asbestosi conripercussioni cardiache,con un impatto che è stato censito nella misura di 500 decessi, cui vanno aggiunte le altre neoplasie, tra cui ilcancro della laringe, della faringe, dell’esofago, dello stomaco, del colon, delle ovaie, e il colangiocarcinoma del fegato“. L’impatto complessivo dunque è ben più alto, con “oltre settemila decessi e 10 mila nuovi malati” nel 2023. A livello globale, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità,si contano “circa125 milioni di lavoratoriancora regolarmente esposti, e più di107 mila che muoiono ogni annoa causa dell’asbesto”. Il tutto, denuncia l’associazione, “senza che ci sia un bando globale del commercio deiprodotti e materiali contenenti la fibra killer“, anche se a dicembre 2023 il Parlamento europeo “ha introdotto importanti modifiche allaprotezione dei lavoratoriesposti durante l’attività lavorativa”. Una scelta obbligata, visto che nel 2023 la sola Europa ha subito“70 mila decessi per mesotelioma e altre malattie asbesto correlate”. Leggi anche –Amianto, Fsi pagherà 300 mila euro alla famiglia di un operaio morto Numeri che richiedono unimmediato intervento,denuncia Bonanni. “La questione dellabonifica dell’amianto,anche in Sicilia, deve essere inserita nell’agenda di governo,per fermare la strage silenziosa”. Sulla questione, osserva il presidente di Ona, potrebbe incidere positivamente l’autonomia.“Il presidente della Regione, come prevede loStatuto speciale,può partecipare direttamente al Consiglio dei ministri, e ci sono tutte le condizioni perchiedere interventi su questa materia“. La prevenzione è fondamentale. “Soltanto con la bonifica è possibile evitare l’esposizione alla fibra killer,come ha dichiarato anche Franco Di Mare. Non c’è altra fonte che possa generare i mesoteliomi, quindi èevidente il nesso di causalità: più ne respiro, più sto male“. Quanto al ruolo dei datori di lavoro, Bonanni è netto. “Noi vinciamo quasi tutte le cause, perchéle norme, la giurisprudenza e le pronunce della Cassazione parlano chiaro.Per anni alcune aziende hanno esposto questi lavoratori ad amianto, e quindinon possono sfuggire alle loro responsabilità“.
