Porto di Catania, Piano regolatore solo “esposto”: il documento non c’è ancora

IlPiano regolatore del porto(Prp) è stato esposto alConsiglio comunale di Catanialo scorso 12 marzo. Un atto peròinformale, con un complesso iter di approvazione che è solo nelle sue fasi preliminari.Il progetto non è definitivo, tanto che non è stato ancora depositato. Non ci sono, ancora, documenti ufficiali su cui discutere. APalazzo degli Elefantil’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale(Adsp), ha illustrato, tramite delle slides, lescelte strategicheper collegare il porto alla città, con l’obiettivo dichiarato di risolvere anche il problema del traffico che si sviluppa attorno alla zona. L’approvazione del nuovo Prp spetta all’Adsp e specificamente al suoComitato di Gestione, di cui fa parte anche la Città Metropolitana di Catania. Ma servirà collaborazione proprio con il Comune di Catania, per arrivare ad un documento comunque condiviso con la città. Dopo leverifiche degli uffici urbanistici,controdeduzionieprassi, servirà l’ok di Palazzo degli Elefanti.L’iter è complesso. Dal momento del deposito ufficiale degli atti, il nuovo piano regolatore del Porto di Cataniaper 45 giorni potrà essere oggetto di emendamenti, modificato o accettatocosì com’è con il tacito assenso dalConsiglio comunale. Al momento, quindi,non c’è un Prp pronto a Catania, ma ilpresidente dell’Adsp della Sicilia Orientale,Francesco Di Sarcina, ha dichiarato di voler approvare ilnuovo piano regolatore del porto entro il 2024. Tanto da aver convocato per il prossimo 20 marzo unaconferenza stampaper “illustrare progettualità e prospettive future del porto”. Leggi anche –Porto di Catania, i sindacati chiedono un confronto sul Piano regolatore Il progetto di unwaterfrontche connette il porto alla città e permette ai catanesi di vivere in maniera più libera gli spazi vicini al mare, va coniugato conla funzione principale del porto catanese, che è di tipo commerciale. “Quello di Catania è unporto internazionale con connessioni internazionali– ha dichiarato in Consiglio comunale Francesco Di Sarcina – chedeve dare risposte alle aziende. Abbiamo commissionato uno studio previsionale che ci dirà quale saràl’impatto del nuovo Piano regolatore, in termini di Pil, sull’economia della città. Il segretario generale dell’Adsp Sicilia OrientaleAttilio Montaltoha ricordato come il porto a Catania “fa tutto tranne attività petrolifera”. La necessità dimantenere determinanti tipi di trafficipermetteallo stesso porto di Cataniadi essere “sede di Autorità di sistema”. Questa vocazione non esclude la possibilità di liberare spazi per accogliere all’interno del porto i catanesi. Nel prp è prevista la realizzazione dell’attesissimowaterfront, di spazi per la crocieristica, la costruzione di nuove banchine per ospitare yacht. Leggi –Opere pubbliche, Porto e Pug, appello di Ugl Catania: la città non rimanga ferma “Vogliamo consegnare il porto al città– ha detto il presidente Francesco Di Sarcina – e riuscire acostruire una funzione turistica e diwaterfront“. Il modo in cui questo avverrà è stato illustrato ai consiglieri comunali,seppure con documenti provvisori. “Abbiamo previsto l’ampliamento della darsena turistica. La banchina 44 si estenderà verso Nord dove libereremo uno spazio per la fruizione libera e un’aria cantieristica complessivamente per oltre 20 mila metri quadri. L’area E1 sarà realizzata per le esigenze delle città in collaborazione con il Comune”. Nel nuovo Piano regolatore del porto di Catania sono stati compresinuovi spazi rivalutati per le crociereche verrannoresi disponibili per il passeggio cittadinoquando non saranno in funzione proprio per le navi. “L’area a Nord-est sarà aperta alle crociere e chiusa alla città quando ci saranno le navi. Al contrario si aprirà alla città quando non ci saranno arrivi” ha spiegato l’ingegnereRiccardo Lentini, dirigente area tecnica dell’Autorità Portuale di Catania. Il presidente dell’Adsp Di Sarcina ha comunicato poil’intenzione di aprire il Porto di Catania agli yacht. “È un segmento importante. Chi ha uno yacht raggiunge il porto viaggiando in aeroporto e crea indotto per lascia ormeggiata la barca per molto tempo, con l’equipaggio.Catania deve entrare in questobusinessche crea economia indotta sul territorio”. Leggi –Porto di Catania, la ciclabile sarà al centro di via Tempio, tra le carreggiate “All’interno del Prp di Catania crediamo di aver trovato anche una soluzione al problema diviaDomenico Tempio” ha spiegato ancora al Consiglio comunale il presidente Di Sarcina in riferimento all’arteria stradale che scorre parallela al porto di Catania, oggettoproprio in questi giorni di importanti lavori. “Dal lato della nuova darsena c’è ungrovigliodovuto al transito di macchine e tir che devono attraversare la via in modo completamente promiscua. Pensiamo di aver trovato una soluzione perseparare il flusso di viabilità urbano dal portualeedeliminare la percezione negativa che la città ha del porto e delle sue attività. Chi entra non sente il porto come un ostacolo e chi lavora non resta bloccato nel traffico”. “Allargare la via Domenico Tempio non si può” ha spiegato il presidente “perché si toglierebbe strada ad un porto già piccolo”.