Povertà, situazione grave. Cgil denuncia ritardi e nessuna regia
Povertà, la situazione è grave in Sicilia e Cgil e Spi denunciano come laRegione Sicilianasconti “pesanti ritardi”enon abbia fatto i dovuti investimenti.Le organizzazioni sindacali hanno analizzato il tema partendo proprio dalle risorse messe in campo e dagli interventi realizzati. “Con ildieci per centodei siciliani inpovertà assoluta, il 19 per cento delle famiglie inpovertà relativa e un rischio della popolazione di cadere in stato di povertà che l’Istat stima del38 per cento– affermano il segretario regionale confederale CgilFrancesco Lucchesie la segretaria generale dello Spi Cgil regionaleMaria Concetta Balistreri– il tema èprioritario. In considerazione anche – aggiungono – del venire meno del reddito di cittadinanza che nel 2022 ha sostenuto300 mila famiglie“. Secondo lo studio delsindacato, ai 55 distretti socio-sanitari della regione negli ultimi cinque anni sono arrivati finanziamenti nazionali peroltre 573 milioni di euro.LaRegioneinvece ha stanziato solo15 milioni di euro(Lr 16/2021). A queste risorse vanno aggiunte quelle che le amministrazioni comunali destinano ai soggetti in marginalità economica e i fondi comunitari. Per Lucchesi e Balistreri “va sottolineato che l’assessorato regionale alla Famiglianon ha ancora provveduto a costituire la ‘Rete della protezione e dell’inclusione sociale’ prevista dal decreto legislativo 147 del 2017. La Giunta regionale – rilevano i due esponenti sindacali – ha quindi approvato nel gennaio 2023 un Piano triennalenon effettuandoin via preliminare lavalutazione dello stato di fattoe di quanto avvenuto negli anni precedenti”. Secondo Cgil e Spi, quella della povertà è una situazione grave e per questo chiedono “un’interlocuzione non formaledel Governo regionale con leparti socialie il terzo settore”. Ritengono inoltre “non più rinviabile ilmonitoraggiodi quanto avvenuto nel territorio e dicome siano state investite le risorse”. Lucchesi e Balistreri aggiungono che “la situazione rischia diprecipitareperaltro con l’attuazione dell’autonomia differenziata. Per come stanno le cose, avrebbericadute devastantisulwelfaresiciliano. Una ragione in più perché il presidente della Regione – sottolineano –ritiri il suo assensoal progetto”. Per Cgil e Spi, “il confronto sullo stato dell’arte , previo monitoraggio, èfondamentale e urgente.Anche in vista della nuova programmazione deifondi comunitarie per non ripetere possibili errori e comunque imprimere alle azioni di contrasto alla povertà un’accelerazione su una road map decisa e con quellaregia regionale che finora è mancata“.