Ragno violino, il morso provoca necrosi. L’entomologo: “Mortale solo in casi rari”

Ragno violino, il morso provoca necrosi. L’entomologo: “Mortale solo in casi rari”

“Gli effetti del morso delragno violinonon vanno sottovalutati,perché ilvelenoinnesca processi di necrosi che se non curati in tempo possono essermolto fastidiosi.Allo stesso tempo,non bisogna creare inutili allarmismi,perché con prudenza e ragionevolezza si può gestire”.Giorgio Sabella, entomologo dell’Università di Catania,parla aFocuSiciliadell’aracnide che nei giorni scorsi ha causato la morte di un carabiniere, deceduto all’ospedale “Cervello” di Palermodopo essere stato morso. E smentisce molte delle fake news circolate nelle ultime ore sul ragno violino. “Innanzituttonon si tratta affatto di una specie aliena,visto che è osservato da tempo nel Mediterraneo. E non è assolutamente vero che uccida sul colpo, perché il morso, se curato nel modo giusto,può essere affrontato senza troppi problemi“. Quanto ai casi di decesso, “bisognerebbe conoscere lastoria clinica di ogni persona. Ricordo che si può finire in shock anafilattico anche per lapuntura di una vespa,o per aver ingerito un alimento a cui si èfortemente allergici“. Leggi anche –La Processionaria conquista l’Etna. Infesta i pini e “passeggia” indisturbata Ciò non significa che ilragno violinovada preso sottogamba, anzi.Loxosceles rufescens,questo il nome scientifico dell’insetto, benché di modeste dimensioni (sette millimetri per il maschio e nove per la femmina) è dotato di unveleno insidioso.“Tutti i ragni possiedono un veleno, che utilizzano per cacciare. Lapuntura,chiamiamola così, avviene attraverso icheligeri,parti dell’apparato boccale collegate con le ghiandole velenifere”, spiega Sabella. Latossicità variaa seconda della tipologia e delle dimensioni dell’animale. “In alcuni casi il veleno èpericoloso se non addirittura letale.Come quello della famigeratavedova nera,o di certiragni tropicaliche salgono sugli alberi per cacciare gli uccelli”. Nel caso del ragno violino, per fortuna, non è così. “In questo caso il veleno non è certamente letale, ma hacaratteristiche necrotiche,cioè uccide le cellulesottocutanee.Soprattutto se i morsi sono più di uno e avvengono inluoghi ravvicinati“, aggiunge l’esperto. “In questo caso si genera un ‘bottone’ sulla pelle chese non curato per tempo,si allarga sempre di più”. Leggi anche –Formica di fuoco, allerta nidi in Sicilia. Corsa per evitare l’effetto granchio blu Proprio latempisticarappresenta un’altra insidia, diceSabella.“Il ragno è così piccolo che, spesso, chi vien morsonon se ne accorge subito.Il segno compare dopo qualche ora, e all’inizio non dà grandi fastidi, quindi si tende a sottovalutarlo”. Sottopelle, tuttavia, il veleno agisce,uccidendo le cellule e allargandosi a macchia d’olio.“Per questo quando si trova un bozzo sospetto è bene consultare un medici, perché senza cure adeguate si va incontro aproblemi molti lunghi“. L’esperto suggerisce di fare particolare attenzione ai luoghi bui o umidi, che rappresentano l’habitat dell’aracnide.“Parliamo dicantine, taverne e legnaie,prevalentemente in campagna ma anche città. In luoghi freschi, luminosi e areati ilrischiosi riduce, manon è del tutto escluso“. Per questo, aggiunge Sabella, “un velocecontrollo al lettoprima di andare a dormire potrebbe essere una buona idea, perché si potrebbe correre il rischio dischiacciarlo durante la notteedessere punti nel sonno,magari più di una volta, creando situazioni chepossono essere insidiose“. Leggi anche –Sicilia, centinaia di specie aliene. Il cimicione minaccia il pistacchio Un approccio“ragionevole e prudente”,insomma, è ciò che serve peraffrontare la situazione.Sabella sottolinea che episodi come quello che ha portato alla morte del carabiniere di Palermo, oltre essere molto rari, sono “difficilmente prevedibili. Ogni persona ha la sua storia e le sue fragilità. È chiaro chese una persona è allergica al veleno del ragno violino l’unico modo per scoprirlo è essere morso,e in quel caso potrebbe essere troppo tardi”. A livello di aracnidi e di veleni, sottolinea l’esperto, gli abitanti dell’Europa del Sudsono fortunati. “Basti pensare che a poche centinaia di chilometri da noi, in Tunisia, ci sonoscorpioni il cui morso è letale,e che rappresentano una delle prime cause di morte dei bambini perché da quelle partisi cammina spesso scalzi“. La possibilità che simili creature arrivino da noi è ridotta, ma Sabella, che è anche il coordinatore di unprogetto scientifico sulle specie aliene,suggerisce di tenere gli occhi aperti. “Molto spesso abbiamo introdotto involontariamentespecie invasive sul nostro territorio,specialmente per ragioni commerciali. Dobbiamovigilare perché questo fenomeno non si ripeta“.