Siccità, l’agrigentino ha sete: Regione “sposta” l’acqua nella diga Castello

Siccità, l’agrigentino ha sete: Regione “sposta” l’acqua nella diga Castello

Lasiccitàmorde la provincia diAgrigentoe laRegione sicilianacorre ai ripari, anche “spostando” l’acqua da un invaso all’altro.A darne notizia è palazzo d’Orléans, che ha annunciato il trasferimento di risorse idriche dalladiga Gammauta,gestita da Enel, alladiga Castello,tramite l’adduttore consortile San Carlo Castello. Le procedure sono state avviate dal commissario straordinario per l’emergenza idrica in agricoltura,Dario Cartabellotta.La decisione arriva a pochi giorni dalla pubblicazione dei dati sulle precipitazioni del mese di febbraio da parte delSias, Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano.Le piogge sono aumentate rispetto al mese precedente, ma complessivamente “non hanno permesso di recuperare ilpesante deficit accumulato nei mesi precedenti.Originando in generedeflussi poco significativiverso gli invasi, solo alcuni dei quali hanno ottenuto un limitato recupero”. Da qui la decisione della Regione di autorizzare iltrasferimento dell’acquadalla diga Gammauta, nel palermitano, all’invaso Castello, per venire incontro alle richieste degliagricoltori alle prese con la siccità.A rivendicare la decisione, l’assessore all’Agricoltura e vicepresidente della Giunta regionale,Luca Sammartino.“Una buona notizia per il comparto agricolo, che arriva in seguito al sopralluogo e agli incontri di queste settimane con i sindaci e gliagricoltori della provincia di Agrigento“. L’intervento, ha sottolineato Sammartino, si inserisce in una strategia complessiva di contrasto alla siccità. “L’intervento tempestivo messo in campo per fare fronte allapenuria di acqua degli invasidimostra, con i fatti, l’impegno profuso giorno dopo giorno dal governo regionale in favore degliagricoltori siciliani“.