Siccità, Sicilia verso lo stato di calamità eccezionale. Le misure della Regione

In Sicilia èufficialmente emergenza siccità.La carenza d’acqua e di foraggio rischia di danneggiare seriamente il settore primario, dall’agricoltura all’allevamento. Per questo il governo regionale ha deciso – nel corso della prima riunione operativa dell’Unità di crisi sull’agricoltura,istituita dal presidenteRenato Schifani– di dichiarare lo stato di calamità eccezionale. Misura che implica la possibilità di attivare l’intervento straordinario dellaProtezione civile.L’Unità di crisi, presieduta dall’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, ha visto la partecipazione diConfagricoltura, Cia, Confcooperative, Legacoop.Ma anche dei movimenti che nelle ultime settimane, con la marcia dei trattori, hanno chiesto attenzione alla politica europea, nazionale e regionale. Dell’unità di crisi fanno parte anche i dirigenti generali dei dipartimenti interessati, ovveroDario Cartabellotta(Agricoltura),Fulvio Bellomo(Sviluppo rurale),Salvatore Requirez(Dasoe),Calogero Burgio(Acqua e rifiuti),Salvo Cocina(Protezione civile) e il segretario generale dell’Autorità di bacino,Leonardo Santoro. Le maggiori criticità evidenziate dai partecipanti al tavolo riguardano ibassi prezzi dei prodotti agricoli(rimasti costanti nonostante l’inflazione). Ma anche l’aumento dei costi di produzione (gasolio agricolo, mangimi e concimi), l’iniqua distribuzione del valorelungo la filiera alimentare e i vincoli complessi della normativa europea sull’agricoltura che, attraversata dagli obiettivi dellaneutralità climatica,ha sacrificato la sicurezza alimentare e il reddito degli agricoltori. Desta non poche preoccupazioni, inoltre, la situazione climatica dell’Isola, tra le poche regioni d’Europa inzona rossa per carenza di risorse idriche,aggredita dalla siccità con ripercussioni su qualità e quantità del fieno, il cui prezzo lievita e diventa insostenibile. Un altro tema discusso nel corso dell’incontro è stato quello relativo allecriticità connesse alla Politica agricola comunitariae ad alcune specifiche politiche ambientali. L’assessore Sammartino ha fatto il punto su alcune misure pronte a essere messe in campo:completamento dei pagamenti agli agricoltoridei contributi per caro-energia e per il latte a seguito del rialzo dei costi di produzione provocati dal conflitto Russia-Ucraina, ilpagamento dell’indennità compensativaper le aree montane (40 milioni) e per quelle svantaggiate (10 milioni). Via libera anche alpagamento dell’indennità Natura 2000a seguito di rimodulazione finanziaria del Psr 2014-22 per complessivi 25 milioni e ai saldi dell’agricoltura biologica 2023 (era stato corrisposto l’anticipo) a tutti gli agricoltori. Nessuno verrà escluso per l’applicazione deicriteri di prioritàche sono stati verificati al 31 gennaio scorso dagli ispettorati dell’Agricoltura. Quanto alle disponibilità idriche, continuerà l’attuazione del programma reti irrigue finanziate nel 2023, larealizzazione di 315 laghetti collinari.Inoltre, qualora sia necessario aprire le dighe per ragioni di sicurezza idraulica, saranno avvisati gli agricoltori in tempo. In modo daprelevare acqua e convogliarla nei propri laghetti. Nel corso della riunione, inoltre, si è insediato ilgruppo di lavoro per il riuso delle acquein agricoltura. A partire dai depuratori che, coerentemente alla normativa comunitaria, rilasciano acque con caratteristiche idonee per gli usi agricoli (Cefalù, Marsala, Catenanuova, Gela). “Unincontro proficuo e operativoimprontato all’ascolto e al confronto, nel corso del quale ho fatto il punto su alcune misure che introdurremo nei prossimi giorni”, dichiara l’assessore Sammartino, “per mettere in sicurezza un comparto strategico per la nostra economia. Per farloservono fondi.E per questo in Conferenza Stato-Regioni ho avanzato la richiesta di regionalizzare le risorse e la gestione del rischio climatico per laprogrammazione 2023-2027“. “La Regione siciliana c’è e farà la propria parte, ma all’Unione europea dobbiamo ricordare”, aggiunge Sammartino, “chel’agricoltore non è nemico dell’ambiente.La sostenibilità deve essere anche economica e sociale. La neutralità climatica non può sacrificare la sicurezza e la sovranità alimentare, cioè il diritto dei popoli ad avere cibo sicuro in quantità e qualità. Ben venga latransizione ecologica,ma di concerto con gli agricoltori e non contro di loro. Alcune politiche ambientali comunitarie alla lunga possono ottenere esiti opposti, come pagare gli agricoltori per non coltivare i terreni, mentre andrebbe incentivata, al contrario, lacoltivazione sostenibile dei suoliche potrebbe far aumentare la produzione alimentare e ridurre parallelamente le emissioni di gas serra».