Sicilia, manca la formazione. Regione: centri per il lavoro nei piccoli Comuni

Il lavoro in Siciliaci sarebbe, soprattutto per igiovani,mamanca la formazionee la capacità di incrociaredomanda e offerta:il risultato è che il 40% dei posti offerti nel 2023 è rimasto scoperto, per la difficoltà a reperire candidati idonei; per cambiare, la Regione punta ad aprire deglisportelli degli uffici per l’impiego anche nei piccoli Comuni.È quanto emerso nel corso dell’incontro sull’occupazione giovanile che si è svolto stamattina al palazzo dello Steri di Palermo, organizzato dallaFondazione nazionale Consulenti per il lavoro,insieme aUniversità di PalermoeSicindustria.A fotografare il rapporto tra formazione e lavoro nell’Isola è il Bollettino annuale Excelsior di Unioncamere e Anpal. Nel 2023 leimprese sicilianeche hanno provato ad assumere sono state il 59% del totale, rispetto al 57% del 2022, e hanno programmato301.190 ingressi di personale,cioè 13.150 in più rispetto al 2022, e nel 28% degli annunci si ricercavano espressamente giovani. Il maggiore fabbisogno, però, non si è tradotto in un forteincremento dell’occupazione,perché la difficoltà di reperire candidati idonei è aumentata dal 35 al 40%. Il rapporto evidenzia che su 34.410 posizioni rivolte aigiovani fino a 29 anni,18.680 sono rimaste vacanti (42% la media), con questi picchi: 76% di introvabili permeccanici artigianali,75% per specialisti discienze della vita, 68% per fonditori, saldatori e lattonieri,68% per tecnici dellagestione dei processi produttividi beni e servizi, 60% per operai specializzati ininstallazioni e manutenzioni elettriche,59% per operai specializzati nellerifiniture delle costruzioni,58% pertecnici informatici e delle Tlc,55% per operatori dellacura estetica,50% per addetti dellaristorazionee 48% peroperai edilispecializzati. I settori che più ricercano giovani sono staticommercio, servizi culturali e sportivi, turismo e ristorazione, sanità e costruzioni.Quanto ai settori per l’intera collettività, l’offerta di lavoro riguardava 67.560 ingressi nelturismo e ristorazione,47.740 nellecostruzioni, 46.530 nelcommercio,26.630 nellasanitàe neiservizi alla personae 20.090 nei servizi ditrasporto e logistica. Il Bollettino rileva che le professioni maggiormente richieste dalle imprese siciliane sono state addetti allaristorazione(52.520), addetti allevendite(31.390),operai edilispecializzati (25.370), addetti allepulizie(23.490), conduttori diveicoli(19.800) e tecnici dellasalute(10.650). Ma le prospettive offrono molti più spazi ailaureati(14,5%) soprattutto ad indirizzoeconomico, sanitario, ingegneristico, insegnamento-formazione,tecnologie dell’informazionee dellacomunicazione, efficienza energetica;agli specializzati Its (0,5%), aidiplomatiprofessionali (33,9%), purché ci siano competenze certificate (35,7%) ed esperienza, che è richiesta nel 67% dei casi. Gliindirizzi di studioche offrono maggiorisbocchi lavorativi,ma che necessitano di un profondo adeguamento alle nuove esigenze del mondo del lavoro, secondo il Bollettino Excelsior, sono l’istruzioneterziaria(15%, ma con il 43% di difficoltà per preparazione insufficiente), quellasecondaria(67%, col 73% di difficoltà) e lascuola dell’obbligo(18%, col 63% di difficoltà). Nell’ambito dell’istruzione terziaria, lalaureaè richiesta nel 96% dei casi, nel 90% conesperienza, e il 42% delle offerte restasenza risposta.Quanto agli Its Academy, il 73% richiede esperienza e non trova candidati il 63% delle volte. Anche per l’istruzione secondaria superioretecnico-professionaleil 74% richiede esperienza e il 39% non trova risorse idonee; le richieste riguardano soprattuttoamministrazione, finanza e marketing; turismo ed enogastronomia, sanità, ristorazione, edilizia e meccanica. Nel dettaglio, secondo il rapporto, il 22% dei posti offerti non è stato coperto permancanza di candidati,il 13,5% perpreparazione inadeguatae il 4% peraltri motivi.Tant’è che nel 15% dei casi le imprese hanno dovuto fare ricorso all’assunzione di immigrati. In dettaglio, si volevano assumere 54.830operai specializzati,34.390 professionisti tecnici, 18.900 dirigenti o appartenenti alleprofessioni intellettuali e scientifiche e con elevata specializzazione,31.530 conduttori di impianti e operai di macchinari, 100.580 unità delleprofessioni qualificate nel commercio e nei servizi,37.280 addetti delle professioni non qualificate e 23.680 impiegati. A livello provinciale, le richieste erano così ripartite:Trapani, 26.190;Palermo, 75.370;Messina, 41.700;Agrigento, 20.490;Caltanissetta, 14.890;Enna, 5.890;Catania, 67.750;Ragusa, 22.200;Siracusa, 25.980. A sottolineare l’importanza dell’incrocio tra domanda e offerta, l’assessore regionale al LavoroNuccia Albano.“Molti giovani vanno via dalla Sicilia perché non sono formati per le richieste del mondo del lavoro. Le istituzioni devonofare squadranel preparare questi ragazzi attraverso laformazione. Noi, con l’Osservatorio sul mercato del lavoro,abbiamo messo in atto tante disposizioni che sicuramente faciliteranno questo incontro”. Tra esse, ricorda l’assessore, l’apertura dei centri per l’impiego nei centri minori dell’Isola.“I piccoli Comuni hanno la necessità di avere uno sportello. Perché molto spesso i cittadini devono raggiungere la città ogni qualvolta hanno bisogno di essereregistrati nei centri per l’impiego.A istanza di sindaci, in una location messa a disposizione da loro, apriamo questi centri. Invieremo settimanalmente, secondo le esigenze, deidipendenti provenienti dai capoluoghiper agevolare i cittadini delle comunità lontane”. Secondo il presidente di SicindustriaLuigi Rizzoloin Sicilia c’è grande bisogno di personale “nel settore dellerinnovabili,ingegneri e tecnicielettrici, elettromeccanici e aerospaziali.Confindustria ha da tempo un portale a livello nazionale, Unimpiego. Il portale dovrà occuparsi, a integrazione di quello che già fa, di aiutare a scegliere una direzione. In modo che ci sianogiovaniformati per quello che il mondo del lavoro richiede”. A sottolineare l’impegno dell’Università di Palermo sul fronte della formazione, il rettoreMassimo Midiri.“Abbiamo stipulato accordi con oltretremila imprese sicilianee del resto d’Italia che, da un lato, intervengono nella definizione della nostra offerta formativa. Modulandola conelementi di vita praticache interessano alle loro attività e, dall’altro lato, accettano di ospitare nostri studenti in tirocini curriculari pre-laurea. Percorsi di almeno quattro mesi, a nostre spese. Abbiamo dedicato unostanziamento di un milionee quest’anno, il secondo, abbiamo avviato ben450 studenti in tirocinio.Speriamo che si concludano con l’assunzione”.