Sicilia, il risiko dei rifiuti, decine di tonnellate al giorno da Trapani a Catania

La chiusura della discarica diTrapani Servizicontinua ad avere le sue conseguenze sul sistema di smaltimento rifiuti in Sicilia e, nonostantela nomina del presidente Schifani a commissario specialedi qualche giorno fa, i Comuni sono costretti a far compiere ai propri rifiuti non recuperabili dei viaggi rocamboleschi solo per trovare un impianto capace di trattarli. Un sistema intricato che comprende enormi incassi per i privati e mancate comunicazioni a chi deve smaltire definitivamente i rifiuti. Leggi anche –Rifiuti: brucino nei termovalorizzatori. Meloni “incorona” Schifani Dopo il primo decreto deldiipartimento regionale Acqua e rifiutiche autorizzava39 comuni della Sicilia occidentale– che conferivano presso il sito della Trapani Servizi – a portare 225 tonnellate giornaliere tra l’impianto di biostabilizzazione (Tmb) dellaSicula Trasportia Catania e la discarica di Bellolampo a Palermo, il 27 febbraio scorso è stato emanato unnuovo decreto a firma del dirigente generale Calogero Burgiochemodifica nuovamente il risiko dei conferimenti in Sicilia. Con questo documento,ogni giorno 20 tonnellate di indifferenziata prodotta da nove comuni del palermitano sono autorizzate a viaggiare da una sponda all’altra dell’Isolaper essere conferite presso l’impianto della Sicula Trasporti. Questo nonostante unadenuncia dell’Anci depositata all’Antitrustchieda di verificare se ci sia da parte dell’azienda un “abuso di posizione dominante”. Leggi anche –Rifiuti, i costi troppo alti in Sicilia nel dossier Anci. Che si rivolge all’Antitrust Altre9,5 tonnellate al giorno provenienti da quattro comuni dell’agrigentino, invece, saranno conferitenell’impianto Tmb di Gela, di proprietà della Srr 4 Cl Sud. In totale, dunque, il disagio causato dall’interruzione del servizio della discarica della discarica della Trapani Servizi sta costringendo la Sicilia occidentale a far viaggiarecirca 255 tonnellate di indifferenziata per tutta l’Isola. Con un conseguente aumento dei costi per Comuni e cittadini. Una soluzione tampone che dovrebbe rimanere in essere solo per i prossimi mesi. “I lavori nel sito di Trapani – ha dichiarato l’assessore regionale all’Energia e ai rifiuti Roberto Di Mauro– dureranno tre mesi. Non appena termineranno, il nuovo Tmb consentirà di rientrare nei parametri previsti dalla legislazione e quindi si riprenderà a portare i rifiuti a Trapani”. Leggi anche –Inceneritori in Sicilia con Fondi Fsc? La Regione stessa dice che non si può Stando ai decreti di viale Campania (sede dell’assessorato a Palermo),l’indifferenziato non finirà il suo viaggio una volta arrivato a Gela o a Catania. In questi siti, infatti, verrà solamente trattato negli appositi impianti della Srr e della Sicula Trasporti. Una volta uscito dai Tmb, lo “smaltimento finale dei sovvalli prodotti a seguito del trattamento meccanico e biologico dei rifiuti”dovrà essere a carico di altre due società: laEcogestioni Srl avrà l’onere per quelli trattati a Gela, laTraina Srl per quelli trattati a Catania. Mentre la Ecogestioni non ha mai risposto alle domande che le abbiamo rivolto sulla destinazione di questi rifiuti, il presidente della Traina Srl, Traina Calogero, ci ha confessato di “non saperne nulla” della questione. “Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione dal dipartimento”. Dove finiranno, dunque, queste 29,5 tonnellate di indifferenziato? Leggi anche –Nella discarica di Motta tornano i rifiuti. Inceneritori entro il 2027 (forse) L’ennesima emergenza che vive il sistema di smaltimento rifiuti siciliano viene trasformata in fatturato dai privati del settore. L’unico impianto privato interessato dalla modifica dei conferimenti è attualmente quello della Sicula Trasporti. “La tariffa che applichiamo attualmente è variabile– fanno sapere dall’azienda – e dipende da dove dovremo trasportare i rifiuti una volta trattati.In media applichiamo dai 300 ai 330 euro a tonnellata”. Una tariffa monstre che applicata ai quantitativi interessati dai provvedimenti del Dar farebbe incassare all’azienda fino a 59.070 euro al giorno. Incasso assicurato almeno per tre mesi, stando a quanto afferma l’assessore: parliamo di una cifra che supera i 5,3 milioni. La Regionepunta tutto sull’approvazione del Piano rifiuti. Dopo aver condiviso la bozza con le associazioni ambientaliste e di categoria, adesso sembrerebbe tutto pronto per avviare l’iter per l’approvazione definitiva. “Consegneremo il piano come dipartimento– ha dichiarato l’assessore Di Mauro – al presidente a giorni e si avvierà l’iter, dopo l’approvazione al Cts potranno essere spese le risorse: circa un miliardo di euro, compresi i fondi dei termovalorizzatori”.