Sicilia, il ritorno a scuola 2023 è caro: i dati e i consigli di Federconsumatori

L’inflazione colpisce duro anche sui libri e sulcorredo scolasticocon costi in crescita per le famiglie. Il ritorno a scuola 2023 in Sicilia è caro. Lo mette nero su biancoFederconsumatoriche ha analizzato i prezzi incartoleriae alsupermercatoin Sicilia. Rispetto al 2022 aumenta tutto, dai libri agli zaini passando per penne, quaderni e pennarelli. “Tutto materiale che, secondo quanto rilevato sul campo, quest’anno costa il 6,26 per cento in più con picchi di+18 per cento su alcuni articoli, come i diari ispirati ai personaggi dei cartoni”, rilevano dall’associazione di consumatori. Guardando ai soli libri, gli aumenti “in alcuni casi superano addirittura il 10 per cento rispetto al 2022, ma anche rispetto altetto massimo ministerialecosa consentita solo con accordo motivato del collegio dei docenti e con avallo del consiglio di istituto”. A crescere, rispetto al 2022, sono soprattutto i prezzi deilibriper ilbiennio delle scuole superiori di secondo grado(licei, ma anche istituti tecnici professionali e artistici). Crescono anche i prezzi dei libri per le scuole superiori di primo grado. “Le scuole palermitane, ad esempio, hanno fatto scelte particolarmente costose in quanto a libri di testo obbligatori, ma scelte simili ci vengono segnalate anche nelle altre province” comunicano da Federconsumatori. Il prezzo dei libri del biennio delliceo scientificoa Palermo, passa da una media di 345,80 euro a 379,30 euro, mentre alclassicosi passa da 332,85 a 341 euro.All’artisticosi spende quest’anno una cifra media pari a 245,60 euro, contro i 245,30 dell’anno scorso. Per gliistituti tecnicisi passa da 354,20 euro a 376,50 euro. Per comprare i libri di prima media, a Palermo, quest’anno si spendono 336,40 euro contro i 299,95 dell’anno scorso. Leggi anche –Un nuovo piano per gli istituti tecnologici superiori della Sicilia A queste spese, inoltre, vanno aggiunte quelle (non di meno in crescita) per zaino, astuccio, penne, matite e pennarelli, quaderni e quadernoni e tutto il resto del corredo scolastico necessario agli alunni. Chiude il cerchio, infine,l’inflazionerilevata anche sugliaccessori tecnologici utili, ma non sempre richiesti, come i computer portatili, i tablet, le webcam ecc. “Purtroppo anche quest’anno registriamo aumenti, anche a doppia cifra, nei prezzi dei libri e del corredo scolastico – commenta ilpresidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa– e si tratta di aumenti veramente difficili da digerire, perché riguardano il diritto-dovere allo studio dei nostri bambini e ragazzi”. Leggi anche –Famiglie siciliane, nel 2022 redditi più alti, anzi no: l’inflazione si mangia tutto Secondo Federconsumatori Siciliagli istituti scolastici dovrebbero fare più attenzione possibile nella scelta dei libri di testo, con un occhio anche al prezzo di copertina. Dovrebbero anche cercare dicambiare meno spesso possibile i testi, in modo da permettere alle famiglie con più figli di passare i testi da un figlio all’altro. Le case editrici ogni anno presentano nuove edizioni, al fine di costringere le famiglie a comprare testi nuovi anche se in casa c’è già unaedizione precedente, ma gli insegnanti possono adattare le lezioni al fine di permettere agli alunni di usare testi vecchi di pochi anni. Leggi anche –Scuola, a Catania dispersione record. Ma per agire “servono dati più precisi” “Deve esserci uno sforzo comune tra scuole e famiglie – continua La Rosa – perché il fine ultimo della scuola è farcrescere la cultura dei ragazzi, non i bilanci delle case editrici“. Il primo consiglio di Federconsumatori Sicilia è quello di spendere di più solo sulle cose più importanti, come unozaino di qualitàche protegge la salute della schiena dei bambini e dei ragazzi. Il secondo consiglio di Federconsumatori Sicilia è quello di considerare il fatto che non sempre un prodotto di marca è migliore di uno “anonimo”: molte volte il produttore è persino lo stesso, come si può dedurre confrontando le etichette.