Sicilia, la pioggia di febbraio non basta. Impatto “poco significativo” sugli invasi
Il mese difebbraioha portato sollievo allaSiciliadal punto di vista idrico, ma non ovunque e non abbastanza. È quanto emerge dalle ultime rilevazioni delSias, Servizio informativo agrometeorologico siciliano.Le precipitazioni “sono state meno anomale dei mesi precedenti, consentendosignificativi apporti ai suoliin diverse aree”. Con effetti positivi sull’agricoltura, “consentendo ai seminativi di proseguire incondizioni meno critichela stagione colturale”. In diverse province tuttavia le piogge sono state modeste, “come molte aree interne specie delCatanese, dell’Ennese,delNissenoe delPalermitano,dove l’esito delle semineera stato insoddisfacente”. Secondo il Sias l’emergenza resta. “Le piogge di febbraio non hanno permesso di recuperare il pesante deficit accumulato nei mesi precedenti. Originando in generedeflussi poco significativiverso gli invasi, solo alcuni dei quali hanno ottenuto un limitato recupero”. Leggi anche –Arance siciliane a rischio per caldo e malattie. Sul mercato frutta importata A marzo i tecnici parlano di“un buon inizio”,con una serie di precipitazioni “che ha determinato ulteriori buoni apporti specie sulsettore occidentalee sulsettore tirrenico“. Segnali positivi che andranno confermati nelle prossime settimane, “per capire se leprossime perturbazioni, per ora dall’esito incerto, consentiranno un ulteriore e più significativo recupero che porti benefici anche alle riserve nei corpi idrici sotterranei e superficiali”. Il Sias effettua delle stime usando l’indiceSpi,Standardized precipitation index.Levalutazioni a tre mesiprevedono che buona parte dell’Isola sia “fuori dalla siccità a breve termine”. Alcune aree saranno rimarranno però in situazione di siccità “moderata o severa”, in particolare “sullaPiana di Cataniae aree limitrofe, sul settore Ovest etneo, sulla parte settentrionale della provincia diEnnae sulle aree più interne delPalermitano; anche parte della provincia diTrapanirisulta ancora instato di siccità moderata“. Leggi anche –Il clima adesso presenta il conto. Ventuno eventi estremi in Sicilia nel 2023 Non molto diverse levalutazioni Spi a sei mesi.I tecnici del Sias parlando di “generalizzate condizioni disiccità a breve-medio termine,espressione del grave deficit pluviometrico registrato nel periodo autunnale”. La siccità dei mesi precedenti, insomma, continua a pesare. Inoltre alcune aree “in stato disiccità moderata o severarispetto all’indice a tre mesi” vengono riclassificate “in stato di siccità severa o estrema”. Lasituazione idrica dell’Isoladunque resta complessa, con piogge non uniformi e “risposte” diverse a seconda dei territori interessati. Lo confermano anche levalutazioni Spi a 12 mesi,proseguono i tecnici, mostra che “le aree sud-orientali, interessate lo scorso anno dalle eccezionali piogge portate dalciclone Helios,passano questo mese direttamente allo stato di siccità moderata o severa a medio termine”. Quanto al resto della Sicilia “persistono alcune aree in stato disiccità moderata,o addirittura severa in parte del Trapanese”. Leggi anche –Stato di calamità per l’agricoltura, c’è il via libera della Regione siciliana E ancora, levalutazioni Spi a 24 mesimostrano “variazioni poco significative”, “con qualche leggero incremento dei valori nelle aree interne, che riducono l’ampiezza delle aree in stato disiccità severaa medio-lungo termine”. I tecnici del Sias tuttavia notano che “restano significative aree in stato di siccità moderata e severa, a tratti estrema, sulla fascia costiera ionica”. Levalutazioni Spi a 48 mesi,infine, mostrano “variazioni limitate dei valori degli indici disiccità a lungo termine,che aumentano sensibilmente solo sullafascia tirrenica messinesedopo l’uscita dell’asciutto febbraio 2020 dalla finestra di osservazione”. Anche in questo caso gli esperti sottolineano “ladisomogeneità delle situazionisul territorio regionale, anche se le aree in stato di surplus appaiono di nuovo come il residuo effetto di eventi ormai lontani nel tempo le cui ripercussioni sulleriserve idrichesono ormai esaurite”. Una situazione da tenere sotto controllomese dopo mese.