Acqua, rifiuti, internet. Sicilia divisa tra spreco e un “grande salto avanti”

Acqua, rifiuti, internet. Sicilia divisa tra spreco e un “grande salto avanti”

Anche ilrapporto Bes (Benessere equo e sostenibile)certifica l’inefficienza delservizio idrico siciliano. “CalabriaeSiciliasono le regioni peggiori” spiega il documento pubblicato daIstat. Alla stessa maniera mette nero su bianco anche la crescita della regione nellaraccolta differenziatae l’aumento dellezone servitedarete internetdiultima generazione. Lasiccitàha messo al centro del dibattito ilproblema della regolaritàdelservizio idrico, che nell’isola – secondo il rapporto Bes – è anchepeggioratonegli ultimi cinque anni. In Sicilia, dove ilpiano regionale dei rifiuti dovrebbe essere approvato tra “pochi mesi”, è stato comunque fatto“un grande salto in avanti”nel servizio di raccolta differenziata. Approvato in giunta, lo stesso piano generale di gestione prevede ilraggiungimento della soglia del 65%. Le famiglie siciliane hanno anche assistito, negli ultimi cinque anni, ad un miglioramento dellacopertura di rete internetdi ultima generazione. Leggi anche –Rapporto Bes, la Sicilia va male nel 70% degli indicatori. Ma migliora Internet Partendo dallenotizie positive, secondo Istat “larete di distribuzione dell’acquarisultaabbastanza buonain tutte le regioni”. In maniera complessiva nel 2023, hanno dichiarato irregolarità del servizio idrico solol’8,9% delle famiglieitaliane, ma questo “valore medio è la sintesi di situazioni molto diverse”. E infatti, inCalabriail 38,7% delle famiglie ha dichiaratoirregolaritànell’erogazione dell’acqua, superando ditre volte la media nazionale. Allo stesso modo, laSiciliaregistra un tasso significativamente alto di problemi legati al servizio idrico, con il 29,5% delle famiglie che segnalano difficoltà, unvalore più che doppiorispetto alla media nazionale. Quello dell’acqua è unproblema centraleper il Mezzogiorno e la Sicilia soprattutto. I dati già citati per le due regioni peggiorisuperano la media italiana– rispettivamente – di oltre il 29% e di oltre il 20%. In tutte i territori delNordl’indice medio resta al di sotto del 5%, ad eccezione dellaLiguriain cui sale al 7,8%. Leggi anche –Sicilia, l’acqua sta finendo. Troppi consumi e reti bucate. Fondi Pnrr e Psc Concentrandosi ancora sulle due regioni del Mezzogiorno, Istat rintraccia il problema dell’inefficienza delservizio idrico di Calabria e Sicilia“nella presenza diinfrastrutture carenti“. Lo avevano già evidenziato anche leassociazioni di categoriaper l’isola. Il rapporto Bes ha poi aggiunto: “La situazione di Calabria e Sicilianon mostra miglioramenti“. Se è vero che nel 2022, nell’Isola si è passati da 4,9 a 3,9 interruzioni per abitante, nel confronto 2019 – 2023 ledichiarazioni di irregolaritàsono salite da circa il 27% al citato 29,5%. Guardando l’andamento dellaSardegnas’intuisce come il deficit siciliano non trovigiustificazionenella “geografia”, quindi nell’insularità. Elemento che invece il rapporto considera per altri servizi di base. Nel 2022 i sardi hanno registrato un’interruzione del servizio idrico per abitante sceso dal 3,3 a 2,8 e negli ultimicinque annile irregolarità si sono abbassate dal 15% del 2019 all’11% del 2023. Arrivando oggi poco sopra lamedia nazionaledell’8,9%. Leggi anche –Acqua, Sicilia bocciata. Dalle reti-colabrodo ai cittadini spreconi Nel 2022, il60,2%delle famiglie italiane vive in un comune che ha raggiunto l’obiettivodel65%diraccolta differenziatadei rifiuti. Scrive il rapporto Bes: “Di quasi29 milioni di tonnellatedi rifiuti urbani prodotti,18,6 milionisono raccolte in maniera differenziata”.11 regioni su 20hanno centrato l’obiettivo europeo del 65% e lo hanno fatto oltre lameta dei comuni, 5.420 su 7.901. Le aree più virtuose sono però laprovincia autonoma di Trento, laSardegnae leMarche(il 90% delle famiglie vivono in un comune che ha raggiunto il 65%). Mentre fanalino di coda sono soloLazioeCampania(solo il 30% delle famiglie vive in un comune che ha raggiunto il 65%). LaSicilianon è ancora una regione virtuosa, ma è stato comunque evidenziata all’interno del report per“un grande salto in avanti”nell’attività di differenziazione dei rifiuti. Gli “indicatori, pur restandomolto distanti dall’obiettivo, sono passati dal 37,3% al 45,4% nel solo 2022 di raccolta differenziata”. In realtà questi dati sarebbero già superati:Legambientenel reportComuni ricicloni Sicilia 2023cita unapercentuale del 53,34%per lo stesso anno. Leggi anche –La Sicilia avrà un Piano di gestione dei rifiuti entro “pochi mesi” Premessonessuna regioneitaliana è ancora vicina a raggiungere glistandard europeiche prevedono, al 2030, unaconnessione ad alta velocità 5Gpotenzialmente per ogni casa, la Sicilia non sfigura per presenza direte internet modernasul territorio. L’isola, dal 2019 al 2023, ha registrato una crescita peraree connessead alta velocità e 5G. Resta distante dalle miglioriMolise(84,6%), provincia autonoma diTrento(77,6%),Campania(72,1%) eLazio(71,7%), ma negli cinque anni ha aumentato la percentuale di aree connesse del 30%.Erano solo il 30% nel 2019, sono il 60% nel 2023. La crescita delle rete internet moderna in Sicilia è untraguardo non scontatoguardando ancora alla geografia del territorio, isolano e con diverse aree remote. Quello siciliano è un buon dato anche in quanto regione del Mezzogiorno. Lo dimostrano nel complesso i dati diCalabriaeSardegna, dove la situazione è stata definita “critica” da Istat. Nelle due regioni ci sonomeno del 40% di famiglieche abitano in una zona servita da internet veloce. In Calabria la percentuale esatta è 36,1% e in Sardegna del 39,2%.