Turismo, 10 milioni scelgono il “green”. E preferiscono i paesini alle grandi mete

Sono circa 38 milioni gliitaliani che andranno in vacanzaquest’estate, 10 milioni dei quali sceglieranno unapproccio “green”,il 10% in più rispetto all’anno scorso. Quattro vacanzieri su 10 sono disposti a spendere di più “per soggiornare instrutture eco-friendly,che utilizzanoenergie rinnovabili,adottano pratiche digestione sostenibiledei rifiuti e minimizzano l’uso di plastica, tra cuiagriturismi, eco-lodge e hotel certificati sostenibili“. Sono i numeri di un’indagineAdoc, Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori,incrociata con FareAmbiente. Le vacanze sostenibili “conquistano il 35% dei viaggiatori, che ha dichiarato di preferiredestinazioni a contatto diretto con la naturae che promuovano la sostenibilità”. Inoltre il 40% “è interessato a partecipare aescursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo“. Tra coloro che scelgono le vacanze green, il 50% “partecipa apercorsi enogastronomiciche valorizzano i prodotti locali, biologici e a km0″, il 60% “partecipa aeventi culturali locali,comesagre, festival e laboratori artigianali“. Leggi anche –Turismo d’avventura, Palermo prima in Sicilia. Bici, acqua e trekking L’indagine fornisce anche delle stime sui costi dellevacanze “green”.Per una settimana in agriturismo, per esempio, “si passa dai 500 euro a persona nel periodo dibassa stagione (giugno e settembre)agli 800 euro inalta stagione (luglio e agosto)“. Quest’anno gli agriturismo avranno “un aumento del 15% rispetto al 2023, confermando l’interesse crescente verso strutture che offronoesperienze a contatto con la natura“. Se alla vacanza si aggiungonoservizi particolari (“gampling”)i prezzi salgono “dai 700 euro per i mesi di giugno e settembre ai mille euro di luglio e agosto, a persona”. In questo caso si riscontra “un aumento del 18%”, e a scegliere questa soluzione sono “soprattuttotra i giovani e le famiglie“. Per risparmiare si può ricorrere allecase vacanze,“dove per la bassa stagione si riscontrano prezzi di 400 euro in media per un gruppo di quattro persone e di 700 euro per l’alta stagione”. Questa tipologia “registra aumento del 30%”, ed è dovuto soprattutto “allamaggiore flessibilitàe alla possibilità digestire autonomamente la propria vacanza“. Leggi anche –Turismo da record, il 2023 miglior anno di sempre. Arrivi in Sicilia più 17% Il rapporto dà poi conto delle nuove tendenze nellascelta delle destinazioni.In particolare le mete iconiche – “legrandi città d’arte(Roma, Firenze, Venezia), lelocalità balneari più famose(Costiera Amalfitana, Riviera Romagnola), regioni particolarmente amate peril loro paesaggio e la loro cultura(Toscana, Sicilia, Puglia) e l’estero” – sono abbandonate in favore di “destinazioni meno battute dalturismo di massa“. L’obiettivo è evitare “sovraffollamento, perdita di autenticità emassificazione del turismo“, ma anche la tendenza alla“mercificazione della cultura locale”.I turisti, al contrario, mostrano ” una forte preferenza degli italiani per la riappropriazione di spazi e ritmi lenti”. In questo senso iGal (Gruppi di azione locale)e iGac (Gruppi di azione costiera)“giocano un ruolo cruciale nel promuovere e valorizzare le aree rurali e i borghi meno conosciuti, sviluppandoprogetti di turismo sostenibileche mettono al centro le eccellenze locali, lafiliera corta,le tradizioni e la bellezza deiterritori meno battuti“. Una tendenza confermata dalle prenotazioni. Leggi anche –Più caldo, meno neve e turismo. Piano Battaglia in cerca di rivincita estiva Nell’ultimo anno “sagre e feste di paesehanno visto un incremento del 63,8% nell’affluenza rispetto al 2023″. Importante il risultato dellaCalabria, “in crescita del 15% grazie alla sua combinazione dibellezze naturali, gastronomia autentica e minore affollamentorispetto alletradizionali destinazioni turistiche“. Bene anche La Basilicata, “e con un incremento del 12% delle presenze” dovuto anche a siti come Matera, “città dei Sassi ePatrimonio Mondiale dell’UNESCO, che sta attirando sempre più visitatori per le sue attrazioni culturali e paesaggistiche”. Ma crescono anche piccoli borghi “comeCastelmezzanoePietrapertosa,incastonati nelleDolomiti Lucaneche offrono un’esperienza autentica, panorami mozzafiato e un’avventura in teleferica tra le montagne”. A crescere infine è anche ilFriuli Venezia Giulia,con un aumento del 10% delle presenze, “grazie alla suavarietà di paesaggi, dalle montagne alle coste adriatiche,e all’offerta diturismo enogastronomico“. Infatti i visitatori “scelgono questa meta per le escursioni e ledegustazioni di vini locali“. Leggi anche –Turismo in Sicilia: salvo grazie a mare e natura. Su cosa puntare oggi A commentare i dati èAnna Rea,presidente nazionale diAdoc nazionale,per la quale “ilturismo sostenibileè un settore in crescita checoinvolge sempre più persone,attente ai temi ambientali e della sostenibilità”. Una innovazione che potrebbe aiutare a “combattere la desertificazionedi molte aree interne e di moltiborghi italiani.Per sfruttare questa “spinta” occorre che lestrutture ricettive eco-friendly“offrano prezzi accessibili a un’ampia fascia di pubblico. Senza essere un lusso riservato a pochi”. In concreto, occorre “evitare prezzi da resorte proporretariffe competitive,in linea con l’offerta turistica tradizionale, senza rinunciare alla qualità e all’autenticità dell’esperienza”. Sulla stessa linea Vincenzo Pepe, fondatore diFareAmbiente.Il turismo sostenibile rappresenta “unaforma innovativa e in forte crescita“. E dovrebbe puntare a coinvolgere il turista “in un’esperienza immersiva”,molto diversa dall’approccio “mordi e fuggi”.Non solo visite e tour, insomma, “ma emozioni autentiche comedegustazioni, laboratori artigianali, giornate in fattoria“.