Donne e violenza, Uil: “A Catania paura di esporsi”. Si riparte dalle scuole
Uil Cataniatornerà nelle scuole della provincia per presentare aigiovaniunprogettosu violenza di genere, bullismo e inclusione sociale. Il sindacato lo ha annunciato durante la conferenza“74 anni di rispetto della dignità delle persone”che si è tenuta ieri nel capoluogo etneo. Il piano era stato già presentato adAcirealema aCatanianon è mai arrivato perchè il primo appuntamento è coinciso con l’inizio dellockdown. Quattro anni dopo tutte letematichesu cui è stata sviluppata l’iniziativa restanoattuali, a dimostrazione delritardo socialeaccumulato negli anni. La segretaria Uil CataniaEnza Meliinsieme alle responsabili Uil Mobbing & Stalking e Pari Opportunità e Politiche di genere,Agata GiulianoeSerena Vitale, sono ripartite per spiegare l’importanza del progetto proprio in occasione dellaGiornata Internazionale della Donna. La Giornata Internazionale della Donna èerroneamentechiamata Festa della Donna, come ha spiegato la responsabile Uil per le Pari Opportunità e Politiche di genere Serena Vitale durante la conferenza. La mancanza di parità è evidente e come ha ricordato Vitale “la premio nobel per l’economiaClaudia Goldinha ottenuto il riconoscimento grazie ad unostudiosulla disparità di genere”. Ripartire dai giovani è importante perchè c’è un collegamento tra i“difetti culturali”del passato e del presente. “I difetti culturali che alimentavano la disparità ci sono anche adesso – ha detto la sindacalista – e andando nelle scuole con il nostro progetto vogliamo portare ai giovaniformazioneeinformazionesubullismo, violenza epolitiche di genere. Parleremo o in assemblea di istituto o a gruppi ristretti in cui faremo colloqui e o anche percorsi interattivi”. Agata Giulianoè la responsabile dellosportello Stalking & Mobbingdi Uil. Settimanalmente offre assistenza alle donne catanesi vittime di stalking o mobbing in famiglia e/o a lavoro. Nel solo mese di gennaio, ha detto Giuliano, giàdieci donnesi sono rivolte al centro ascolto per ottenere supporto. “A Catania c’è ancora moltadiffidenza, c’è un approccio limitato dallapaura di esporsi. Raccogliamo la testimonianza di quante vivono momenti di difficoltà in famiglia, ma anche sul posto di lavoro”. Il 2024 non è iniziato bene per le donne catanesi, considerato il numero alto di richieste di ascolto allo sportello istituito dal sindacato. “Abbiamo toccatonumeri importanti– ha dichiarato Agata Giuliano – registrando giàdieci richieste di aiuto“. Per migliorare le aspettative future Uil Catania si rivolgerà appunto aigiovani. “Abbiamo pensato a questo progetto perché crediamo che i giovani siano futuro esperanza. Sappiamo quali sono i margini per poter vivere nel rispetto, nell’educazione che spesso manca infamiglia. Ma la famiglia non è la sola a doversi fare carico di questo è anche lascuolache deve farsene carico. Per questo vogliamo incontrare i giovani”. “Crediamo in una società diversa dove rispetto delladignitàe deidirittiesistono – ha dichiarato la segretaria provinciale Uil Enza Meli – combattiamo ogni giorno unabattaglia civilea favore delle donne”. Essere donna vuol direrinunciareal lavoro per coniugare gli impegni incasa. “La Sicilia è agli ultimi posti per “part timeinvolontario”. Alle donne spetta la cura dei figli e gli anziani e non possono dedicarsi a tempo pieno al lavoro”. Il concetto di “soffitto di cristallo” èlimitantesecondo la segretaria Uil Catania Meli. “Dovremmo parlare diparetiche si assottigliano attorno le donne. Questa società non è capace di sfruttare a pieno le risorse delmondo femminile. Parlo della società mondiale, non solo catanese. Una città è specchio di tante altre”. IlSudeCataniasono maggiormente penalizzate. “A Catania si vive un po’ peggio perché scontiamo untasso alto di disoccupazione, ma come nel resto d’Italia le donne hanno unapensione più bassaestipendi più bassirispetto agli uomini. Eppure mandiamo anche noi avanti il mondo”.