Violenza contro gli operatori sanitari, la strategia del Policlinico di Catania
Contro laviolenza in ospedale, unastrategia specificavolta afermare il fenomeno delle aggressioni contro gli operatori sanitarie sociosanitari e a diffondere la tolleranza zero verso atti di violenza, fisica o verbale negli ospedali. A metterla in atto è la direzione aziendale dell’Azienda ospedaliera universitariaPoliclinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania, attraverso alcune attività finalizzate a raggiungere diversi obiettivi. Tra questi, incoraggiare il personale a segnalare prontamente gli episodi subiti e a suggerire le misure per ridurli o eliminarne i rischi, facilitare la collaborazione con le forze dell’ordine e non ultimo assicurarsi che operatori, pazienti e visitatori vengano a conoscenza della nuova politica aziendale. La direzione dell’AOUP ha voluto creare, a tale scopo, ungruppo di lavoro dedicatoal tema che per oltre un anno è stato impegnato nella elaborazione del “Programma di prevenzione degli atti di violenza sugli operatori sanitari”. Tale piano prevede una serie diattività indirizzate a formare il personaleal giusto approccio nei confronti dell’utenza soprattutto nei casi di crisi, a migliorare la comunicazione interpersonale, a riconoscere e controllare i comportamenti ostili e aggressivi e quindi a lavorare con maggiore serenità eliminando ogni potenziale fonte di tensione e aggressività. In fase di predisposizione del programma, decisivo è stato illavoro di squadra tra le unità operative aziendalimaggiormente interessate dal fenomeno. In particolare, a collaborare insieme sono state le direzioni mediche di presidio del “Rodolico” e del “San Marco”, l’UOC Risorse umane, il servizio Prevenzione e Protezione, le UOC di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza dei due presidi e del pronto soccorso pediatrico, con il coordinamento della direzione sanitaria e la costante attività di verifica dell’Unità Operativa Qualità e Rischio Clinico. Nel corso dell’attività del gruppo di lavoro, è stata inoltreelaborata una schedarivolta al personale interno per la segnalazione degli atti di violenza, aggiornata in corso d’opera con le linee guida elaborate successivamente dall’assessorato regionale alla Salute.I dati raccolti dalle schede di segnalazione e la valutazione approfondita di diverse situazioni a rischio negli ambienti di lavoro hanno fornito all’azienda alcuni elementi utili a conoscere più a fondo i problemi che stanno alla base degli eventi aggressivi e consentito all’azienda di individuare le azioni di prevenzione della violenza. Indispensabile infine è laformazione dei dipendenti, attraverso l’organizzazione diseminari e corsipromossi dalla collaborazione tra le unità di Educazione alla Salute e Formazione e Aggiornamento, volti a sensibilizzare il personale a mettere in pratica quanto adottato. L’azienda sta dunque investendo molto sull’argomento a tutela del proprio personale. A maggior ragione, la direzione continuerà aosservare la “tolleranza zero” nei confronti di coloro che si renderanno protagonisti di atti aggressivie si costituirà parte civile nei processi penali contro gli aggressori, come peraltro avvenuto nella recente sentenza del Tribunale di Catania che ha riconosciuto la colpevolezza e condannato l’assalitore.