Voto ai fuori sede, solo per gli studenti e solo per le Europee. “Lavoratori esclusi”
Via libera al voto per i fuori sede, masoltanto per gli studenti e soltanto per le elezioni Europee dell’8 e 9 giugno. Quando in Sicilia si terrà unelection day,con 37 Comuni al voto tra cuiCaltanissetta,Gela,Mazara del Vallo,Bagheria e Monreale.Gli studenti di questi centri che studiano fuori, però, potranno votare soltanto per il Parlamento di Bruxelles. Lo prevede un emendamento alDl 7/2024,meglio noto comedecreto Elezioni,approvato dallaCommissione Affari costituzionalidel Senato. Nel testo si legge che “gli elettori fuori sede che per motivi di studio sono temporaneamente domiciliati in un comune situato in una regione diversa da quella in cui si trova il comune nelle cuiliste elettoralisono iscritti, possonoesercitare il diritto di voto“. A patto che vi risiedano “per un periodo dialmeno tre mesi,nel quale ricade la consultazione”. La norma non “copre” molti fuori sede.“Non si parla dei lavoratori, la maggioranza di quei4,9 milioni di esclusi dal votocensiti dall’Istat”, dice aFocuSiciliaFrancesco Bertolino,presidente del comitato“Io voto fuori sede”.L’emendamento “è un primo passo”, anche se la battaglia “è solo agli inizi”. Leggi anche –Anci Sicilia, elezioni di secondo livello per le ex Province. “Voragine” sui rifiuti Nel dettaglio, la norma prevede che glistudenti fuori sede“possono votare nel comune di temporaneo domicilio” se quest’ultimo “appartiene alla medesimacircoscrizione elettoralein cui ricade il comune nelle cui liste sono iscritti”. Se invece il domicilio è in un’altra circoscrizione, i fuori sede “possono votare nelcomune capoluogo della Regione“. In questo caso il voto si svolge “presso sezioni elettorali speciali”, e l’elettore potrà scegliere tra “le liste e i candidati della circoscrizione di appartenenza”. La copertura prevista nel decreto è di615 mila euro.Ildiritto di votonon sarà automatico, ma su richiesta. Infatti bisognerà presentare domanda al comune “nelle cui liste elettorali si è iscritti, almeno35 giorni primadella consultazione”. A questo punto la palla passa alle Autorità, che entro20 giorni dalle elezioniverificano “il possesso da parte dell’elettore fuori sede del diritto di elettorato attivo”, ed entro cinque giorni rilasciano “un’attestazione diammissione al votocon l’indicazione delnumeroe dell’indirizzo dellasezionepresso cui votare”. Leggi anche –Pullman solidale per i fuorisede. “200 euro per il Sud, costa meno Parigi” Tutto bene quel che finisce bene, dunque. In realtà non è esattamente così. Per le amministrative che si svolgeranno in contemporanea alleElezioni europee,come detto, i fuori sedenon potranno comunque votare.Unaconsultazione “dimezzata”,che ha suscitato negli osservatori non poche perplessità. “Probabilmente la scelta è dovuta alla legge elettorale, che nelleelezioni per Bruxellesprevede deimacro-collegicon un ridotto numero di candidati, al contrario delle amministrative dove in un singolo comune i nomi in lista possono essere centinaia”, spiega Bertolino. L’ipotesi più probabile “è che il Governo voglia utilizzare le europee pertestare le nuove regole,verificandone l’applicazione e le eventuali criticità”. Un obiettivo comprensibile, dice il leader del comitato“Io voto fuori sede”,purché una volta rodato il meccanismo possa essere esteso a tutti coloro che ne hanno diritto. “Potremmo dire che si tratta di unaprova generale,che riguarda meno di un milione di elettori su unaplatea di circa cinque milioni,stimata da un organismo indipendente”. Leggi anche –Rinnovo Province, riforma bocciata. Ipotesi di elezioni di secondo livello Quel che è certo, ribadisce Bertolino, è che la battaglia non è finita. “Il voto è un diritto garantito dall’articolo 48 della Costituzione.Siamo felici che dopo 16 anni di lotte dal basso si sia ottenuto un primo risultato. Ora però bisognamantenere alta l’attenzione“. Le difficoltà pratiche non mancano, ammette il presidente del Comitato. “Il voto per legge deve esseresegreto e non riconoscibile.Non è una banalità, ma l’obiettivo deve essere assolutamente centrato”. Rassicurazioni in tal sensoarrivano dal Governo.Per il sottosegretario al ministero dell’Interno,Wanda Ferro,occorre assicurare il voto ai fuori sede “garantendo i principi disicurezza,segretezzaesostenibilitàamministrativa”. Un obiettivo a cui l’Esecutivo lavora da tempo, “sollecitando e supportando i comuni nelladematerializzazionedelle liste elettorali, completando la migrazione delle liste elettorali nell’Anagrafe nazionale della popolazione residentee realizzando una simulazione di voto digitale a cui nel dicembre scorso hanno partecipato gliitaliani residenti all’estero“.