Zes unica per il Sud. “Regole diverse da quelle europee”. I dubbi di Svimez
Dal primo gennaio 2024 laSicilianon avrà più le sue due zone economiche speciali, Est e Ovest. Si passerà da otto Zone economiche speciali a un’unica area: la Zes per il Mezzogiorno, denominata Zes unica. Saràun’occasione di rilancio?Il ministro per gli Affari europei, il Sud e le politiche di coesione, RaffaeleFittoprova a rassicurare. “Nella Zes unica le Regioni giocheranno unruolo chiave“, ha detto nei giorni scorsi in Sicilia durante un incontro con il governatore, RenatoSchifani, proprio suPnrr e Zes. Rimangono dei dubbi però. LoSvimez, (Associazione per lo sviluppo dell’Industria nel mezzogiorno) da una parte ritiene la Zes unica, se ben realizzata, un’opportunità, dall’altra sottolinea: “La vera chiave risiede nella capacità diattuare gli investimenti, in particolare quelliinfrastrutturali“, ha detto forte e chiaro il direttore LucaBianchi. La decisione è stata messa nero su bianco nelDecreto–leggedel 19 settembre, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno si pone alcune domande: “Occorre farechiarezza. I territori entreranno in concorrenza tra loro? Se ci atteniamo a cosa sono le Zes nel mondo –ha commentato il presidente Svimez, AdrianoGiannola–un’area esente dalle dogane in entrata e in uscita,il Mezzogiorno diventerebbe un soggetto terzo con regole totalmente diverse da quelle europee. Mi sembra molto strano che la Ue consenta questo, perché ci ha sempre detto: non si può fare, è un attentato allaconcorrenza“. La nuova Zes comprenderàotto regionidello Stivale: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Con il decreto è stata istituita anche la “Struttura dimissioneper la Zes”, che dipenderà direttamente dalministroper gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr. Questa avrà il compito di aggiornare il Piano strategico Zes e si occuperà, tra le varie attività, delcoordinamento della segreteria tecnica della Cabina di regiaZona economica speciale, dello svolgimento dei compiti di coordinamento e attuazione delle attività previste nelPiano strategico della Zes unica, della definizione, in raccordo con le amministrazioni centrali competenti. Curerà anche le attività necessarie a promuovere l’attrattività della Zes unica per le imprese e garantire ladisponibilità e l’accessibilità al pubblico delle informazioni rilevanti. Il Piano strategico della Zona economica speciale unica avrà durata triennale. Dal2024 al 2026alle imprese cheacquisterannobeni strumentali, destinati a strutture produttive situate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo, sarà concesso uncontributo, sotto forma dicredito d’imposta. Saranno agevolabili gli investimenti che faranno parte di un progetto di investimento iniziale relativi all’acquisto, anche attraverso contratti dilocazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, e all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento diimmobili strumentaliagli investimenti. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il50 per centodel valore complessivo dell’investimento agevolato. Tra le novità si prevede l’istituzione di unportale webdella Zes unica che fornirà tutte le informazioni sui benefici riconosciuti alle imprese ricadenti nellaZona economica specialeunica e garantirà l’accessibilità allo sportello unico digitale, Sud Zes. Le imprese interessate dovranno presentare allo sportellol’istanza, allegando la documentazione e gli eventuali elaborati progettuali previsti dalle normative di settore, per consentire alle amministrazionicompetentila compiuta istruttoria tecnico-amministrativa, finalizzata al rilascio di tutte leautorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, concerti, nulla osta e assensi comunque denominati, necessari alla realizzazione e all’esercizio del medesimoprogetto.