È la banca più amata dagli italiani, ma ora le filiali sono in chiusura | Iniziata la corsa al ritiro dei propri soldi

È la banca più amata dagli italiani, ma ora le filiali sono in chiusura | Iniziata la corsa al ritiro dei propri soldi

Banca (Foto di Qubes Pictures da Pixabay) - Focusicilia.it

La banca più amata dagli italiani sta chiudendo le sue filiali. Sta iniziando la corsa al ritiro dei soldi cosa rischiano i piccoli comuni.

C’è un segnale che in molti hanno ignorato. Un cambiamento che sembrava lento, silenzioso, quasi invisibile. Il modo in cui gestiamo i nostri soldi sta cambiando rapidamente, e non sempre in meglio.

Le vecchie filiali bancarie, quelle dove potevi entrare e parlare con una persona, stanno diventando sempre più rare. Poi, all’improvviso, la notizia: quella filiale ha chiuso. E non è l’unica. Anzi, è solo una delle tante.

Da fuori, sembra la solita “modernizzazione”. Ma dentro le comunità, il vuoto si sente. Soprattutto in certi territori.

E così, mentre si parla di innovazione, c’è chi va nel panico. E corre a ritirare i propri risparmi. Come faranno i clienti di una  famosa banca costretta a chiudere le sue filiali.

La banca che sta chiudendo tutte le filiali

Le banche non stanno sparendo perché sono in crisi, ma perché stanno cambiando forma. Meno filiali, più click. Meno sportelli, più app. Il rapporto faccia a faccia? Sempre più raro. E questo non è un problema da poco, soprattutto per chi non naviga con disinvoltura nel mare digitale, come spesso accade nei piccoli paesi.

Nelle Marche, per esempio, come riporta rainews.it, oggi più di 100mila persone abitano in zone senza una banca a portata di mano. Solo nell’ultimo anno, 23mila marchigiani hanno perso l’ultimo sportello nel loro comune.
E la cosa non riguarda solo chi deve prelevare contante: sono migliaia le imprese che si ritrovano isolate, senza accesso semplice al credito, senza quel supporto fondamentale per crescere e affrontare le sfide quotidiane. Per chi vive nell’entroterra, perdere una filiale significa anche perdere un pezzo di sicurezza e di comunità. Non è un caso che in molte zone i cittadini si stiano mobilitando con petizioni e proteste.

Prelievo (Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay) – Focusicilia.it

Cittadini in protesta

A Frontone e Cupramontana, ad esempio, continua ancora il sito, la battaglia per tenere aperte le filiali è diventata quasi una questione d’onore. Le banche a volte concedono proroghe, ma il rischio di chiusure definitive resta sempre dietro l’angolo. In politica, il tema spacca le opinioni.  La Regione Marche ha cercato di muoversi con una legge a sostegno del credito locale, ma secondo molti non basta: serve un piano concreto e soldi veri per salvare davvero le filiali più fragili.

La verità è che la digitalizzazione ha portato tante comodità, ma ha un prezzo sociale che spesso si tende a dimenticare. Quel prezzo, oggi, lo stanno pagando le comunità più piccole, quelle dove la banca non è solo un servizio, ma un punto di riferimento.