RIVOLUZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO: da oggi ti costa il doppio | Il governo ci ha fatto lo scherzetto

Pannelli (Pixabay)-focusicilia.it

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Per i tantissimi cittadini che possiedono un impianto fotovoltaico, la possibilità di aderire a una vera rivoluzione: mancano pochi giorni.

Il sempre più crescente fabbisogno di energia elettrica e allo stesso tempo, la necessità di rispettare e preservare l’ambiente, hanno indirizzato il pubblico e il privato verso la produzione di energia attraverso fonti rinnovabile.

Nel proprio piccolo, è possibile contribuire a tutto questo attraverso lo strumento dei pannelli fotovoltaici, ormai diffusi sui tetti delle case di tantissimi italiani.

Corrente pulita, taglio dei costi, investimento per un futuro più green e tra pochi giorni la possibilità di prendere parte a una vera rivoluzione.

Una data da non dimenticare e da segnare sul calendario per coloro i quali possiedono un impianto fotovoltaico, in moltissimi ormai.

Impianto fotovoltaico, una rivoluzione in arrivo

Da cerchiare il giorno 26 settembre, per il quale non manca molto. A partire da questa data infatti sarà possibile scegliere di attivare la vendita di energia elettrica con scambio sul posto. Possedere un impianto fotovoltaico significa anche avere la possibilità di usare quell’energia prodotta dai pannelli per le proprie utenze, questo è per la maggior parte l’obiettivo.

Ma spesso si accumula più energia di quanta ne si utilizza, in esubero, naturalmente possibile se è stato predisposto anche un funzionale sistema di accumulo. Se si ha l’accumulo, una soluzione molto intuitiva, è possibile stipulare un contratto che preveda lo scambio sul posto.

Fotovoltaico sul tetto (Pixabay)-focusicilia.it
Fotovoltaico sul tetto (Pixabay)-focusicilia.it

Uno scherzetto da considerare: potrebbe costarti il doppio

Un modo di compensare la corrente elettrica prodotta in esubero che finisce nella rete, con quella consumata in un momento diverso della giornata rispetto a quando viene prodotta. Tra l’altro una spinta all’energia sostenibile e alla riduzione della produzione da fonti fossili.

Lo scambio sul posto si può rinnovare per un periodo massimo di 15 anni ed è possibile farne richiesta al GSE tramite Modello Unico. Certo è che così non è possibile vendere corrente elettrica in esubero a differenza per esempio del ritiro dedicato, per cui il GSE corrisponde al produttore un certo valore per ogni kWh, e per questo potrebbe costarti il doppio, uno scherzetto da considerare.