La Sicilia scende in piazza, questo è il giorno degli scioperi, dei cortei e presidi

Sciopero Sicilia - fonte_Ansa - Focusicilia.it

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Ora a scendere in piazza è la Sicilia, per la giornata del 22 settembre sono previsti scioperi sia nel settore pubblico che nel privato. 

Un’intera isola che si ferma perché è il momento di far sentire la propria voce, quella che si vivrà sarà una giornata intensa, che verrà ricordata per: proteste, mobilitazioni e manifestazioni che coinvolgono migliaia di lavoratori.

Piazze, strade e luoghi di lavoro hanno bisogno di un cambiamento e occorre rivendicazione e lotta collettiva, perché quello che avviene oggi non è un semplice sciopero, ma molto di più, si cerca attenzione nei confronti delle condizioni dei lavoratori dell’Isola.

La data è cerchiata di rosso sul calendario, ormai da diverso tempo, un giorno che si preannuncia veramente storico per un gran numero di settori. Dalla scuola ai trasporti, dalle fabbriche alla logistica, nessun comparto è rimasto indifferente a una mobilitazione che mira a unire le forze per chiedere ascolto.

Le premesse parlano di cortei affollati e piazze animate, con l’obiettivo di lanciare un segnale forte a chi governa.

La mobilitazione cresce: trasporti fermi e piazze piene

Lo scioperò inizierà fin dalle prime ore del mattino, autobus, treni e mezzi pubblici hanno ridotto le corse o si sono fermati del tutto, creando inevitabili disagi ma anche dimostrando la portata della protesta. Anche le scuole interessate, con insegnanti e personale ATA che vi prenderà parte. Nel settore privato diverse fabbriche e aziende della logistica hanno sospeso le attività.

Quello che si vuole è mettere in evidenza le criticità che da tempo affliggono il mondo del lavoro, dalla precarietà alle retribuzioni, passando per le difficoltà legate ai servizi pubblici e alle tutele. Bloccare per 24 ore la macchina produttiva è un segnale veramente forte.

Sciopero - fonte_web - Focusicilia.it
Sciopero – fonte_web – Focusicilia.it

Le città in rivolta: luoghi, motivazioni e obiettivi

A organizzare lo sciopero è stato il sindacato Usb (Unione Sindacale di Base), che ha indetto una mobilitazione generale di 24 ore coinvolgendo sia il settore pubblico sia quello privato. L’Usb ha presentato l’iniziativa con toni piuttosto determinati: “Sarà un grande sciopero generale che bloccherà il Paese. I segnali sono ormai talmente forti che non abbiamo più dubbi: saranno milioni i lavoratori e le lavoratrici che si fermeranno“.

La protesta non si ferma al lavoro, ma si parla di solidarietà internazionale, chiaro riferimento alla situazione di Gaza, per la quale i manifestanti chiedono pace e rispetto dei diritti umani. Si moltiplicano quindi i cortei, come quello a Ragusa, ma anche a Modica, Palermo, Catania, Messina, Trapani, Caltanissetta, Enna, le Isole Eolie, Alcamo, Partinico, Siracusa e Santa Teresa di Riva, rendendo la Sicilia il cuore pulsante di una giornata di protesta che vuole lasciare il segno.