Terrore per il conduttore e giornalista Sigfrido Ranucci, bomba nella sua automobile: sarebbe potuto morire

Sigfrido Ranucci- fonte_web - focusicilia.it

Sigfrido Ranucci- fonte_web - focusicilia.it

Nel mirino dei malviventi Sigfrido Ranucci, una bomba nella sua automobile poteva diventare una vera e propria tragedia. 

Momenti di puro terrore per il giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, che nella serata di ieri ha vissuto attimi veramente drammatici davanti alla sua abitazione di Pomezia, alle porte di Roma. Erano circa le  22, quando due forti esplosioni hanno distrutto completamente la sua automobile e quella di sua figlia, parcheggiate una accanto all’altra. L’onda d’urto ha danneggiato anche parte della facciata della casa e diversi veicoli nelle vicinanze.

La deflagrazione è stata sentita a centinaia di metri di distanza e ha letteralmente  scatenato il panico nel quartiere.

Immediato l’intervento sul posto di Carabinieri, la Digos e i Vigili del Fuoco, che hanno avviato i rilievi tecnici per stabilire la natura dell’esplosivo. Per fortuna non ci sono stati feriti, infatti la figlia del giornalista era passata lì poco prima.

Un evento che ha fortemente scosso Ranucci, che ha raccontato quanto accaduto in collegamento diretto con Rainews 24, confermando che si trovava sotto scorta e che si stava recando a presentare denuncia formale alle autorità.

L’attacco e le indagini: paura e solidarietà per il giornalista di Report

I primi accertamenti hanno raccontato di come l’ordigno fosse posizionato sotto alla vettura del conduttore, l’esplosione che si è verificata è stata talmente forte da distruggere entrambe le automobili parcheggiate una vicina all’altra. In un comunicato diffuso sui canali ufficiali della trasmissione Report, la redazione ha parlato apertamente di “atto intimidatorio gravissimo“, sottolineando come la forza dell’esplosione “avrebbe potuto uccidere chiunque si fosse trovato nei pressi“.

I magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, stanno conducendo le indagini per danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso. Il pubblico ministero Carlo Villani, coordinato dall’aggiunto Ilaria Calò, ha chiesto di intensificare la sorveglianza nei confronti del giornalista, da tempo impegnato in inchieste delicate e spesso bersaglio di minacce. Intanto l’intero mondo del giornalismo ha dimostrato vicinanza a Ranucci.

Attentato a Sigfrido Ranucci - fonte_Web - focusicilia.it
Attentato a Sigfrido Ranucci – fonte_Web – focusicilia.it

Un segnale inquietante, ma nessuna paura

Gli investigatori non escludono nulla, l’ipotesi più accreditata è quella di un gesto intimidatorio legato alle inchieste giornalistiche condotte da Ranucci e dal suo team. Proprio lui ha dichiarato: “Con tutte le minacce che riceviamo, non è facile risalire a chi ci voglia colpire. Ma non ci fermeranno”.

Sembra che l’ordigno fosse di fattura rudimentale, costruito con materiali di facile reperibilità, ma capace di causare un’esplosione devastante. Ovviamente l’evento non ferma Ranucci che continua a svolgere il suo lavoro sempre nel migliore dei modi possibili, cercando di difendere la libertà di informazione.