Addio alla Nutella, Ferrero blocca gli acquisti dell’ingrediente principale | Il barattolo più amato sta per sparire dagli scaffali
addio alla nutella - focusicilia
Mini-confezioni o maxi-barattoli? Altro che scegliere: la spalmabile più famosa del mondo rischia la sparizione.
Bisogna davvero diffidare dalle pubblicità? Quello degli spot televisivi è davvero un mondo meraviglioso. L’esercito dei suoi appassionati è particolarmente numeroso e conta esponenti delle età più disparate.
Non è un mistero che l’universo degli spot anni ’80 rappresenti un vero microcosmo a parte, al punto da aver dato origine a siti internet appositi con i video delle pubblicità più famose, quelle che anche chi in quel decennio non era neppure nato ha poi imparato a conoscere.
C’è addirittura chi al tema ha dedicato studi, ricerche e addirittura tesi universitarie. Del resto non si tratta di una materia banale. Quello del pubblicitario è un mestiere richiesto e tutt’altro che semplice, che richiede qualità specifiche.
Conoscere il linguaggio da utilizzare e capire come parlare ad un certo tipo di pubblico, in base al tipo di prodotto reclamizzato, è uno dei segreti alla base di uno spot di successo. Così come di alcuni slogan entrati nell’immaginario collettivo.
Quando lo slogan dello spot diventa profetico: verso un mondo senza Nutella?
Qualche esempio? Chi non ha mai sentito la frase “Che mondo sarebbe senza Nutella?”. Semplice, lineare, eppure così efficace.. Ebbene, in pochi avrebbero però potuto immaginare che queste cinque parole potessero diventare profetiche.
Già, perché il momento tanto temuto da milioni di fans sta incredibilmente rischiando di materializzarsi. Quello di un mondo senza Nutella, appunto, perché al netto delle solite vendite a livello mondiale e degli incassi pubblicitari anche in casa Ferrero si è dovuto iniziare a fare di conto e a prendere una decisione clamorosa le cui conseguenze saranno pagate dai consumatori.

Materia prima alle stelle, è stop alla produzione: i Nutella-dipendenti tremano
Come riportato dal Financial Times il noto gruppo dolciario piemontese ha sospeso gli acquisti di nocciole in Turchia dopo che i commercianti hanno quasi raddoppiato il costo della materia prima in pochi mesi. La causa? Una gelata primaverile nella parte orientale del Mar Nero e un’epidemia di parassiti, per la precisione di una cimice asiatica nota localmente come “sputnik”, che hanno ridotto la quantità di frutta secca disponibile.
Non abbastanza, tuttavia, secondo Ferrero, per giustificare l’aumento esponenziale. La produzione turca di nocciole potrebbe dimezzarsi rispetto ai 600-700.000 annui, con il risultato che il prezzo delle nocciole naturali è salito da circa 9.000 dollari a tonnellata di giugno agli attuali 18.000 dollari. Da Alba prendono tempo, asserendo di non avere fretta di acquistare “avendo una copertura molto ampia”, come dichiarato dal dg Marco Botta. Ad oggi a tremare non sono solo gli amanti turchi della Nutella, bensì quelli di tutto il mondo, essendo il paese della Mezza Luna tra i principali produttori mondiali di nocciole. La speranza, per tutti, è che la storica domanda dello spot non si trasformi in un interrogativo concreto…
