NOVITÀ – Legge 104, l’indennità di accompagnamento va anche a chi ha solo supervisione | Danno oltre 6.504,24€ a tutti
Legge 104 - fonte_Canva - Focusicilia.it
In arrivo novità per la legge 104, da adesso l’indennità di accompagnamento va anche a chi ha solo supervisione.
Una svolta molto importante per tutti i cittadini che vedono i loro diritti tutelati grazie alla legge 104. Ora l’indennità di accompagnamento potrà essere riconosciuta anche a chi, pur riuscendo a muoversi ha bisogno di una supervisione continua.
Ciò di cui si prende coscienza è che ci sono diversi gradi di disabilità a comprendere questo è indispensabile per riuscire anche a tutelare chi ne soffre.
Considerando il bisogno di assistenza e di cure che hanno coloro che sono affetti da disabilità, avere le idee ben chiare su quelli che sono gli aiuti economici di cui si può disporre è molto importante.
L’indennità di accompagno, insieme alla pensione di invalidità è una delle misure su cui si pone maggiore attenzione, proprio per via della sua importanza.
Cos’è l’indennità di accompagnamento e a chi spetta nel 2025
Quando si parla di indennità di accompagnamento ci si riferisce a una prestazione economica prevista dalla Legge n.18 del 1980, destinata alle persone totalmente inabili per motivi fisici o psichici. Viene erogata a prescindere dal reddito o dall’età, e rappresenta un aiuto fondamentale per chi non è in grado di muoversi autonomamente o di compiere gli atti quotidiani della vita senza assistenza. Con la circolare INPS n. 23 del 28 gennaio 2025, l’importo è stato aggiornato: dal 1 gennaio 2025, il contributo mensile sale a 542,02 euro, per un totale annuo di 6.504,24 euro.
L’importo resta fisso indipendentemente dalle condizioni economiche del beneficiario. Ovviamente per ottenerlo occorre presentare domanda alla commissione medica INPS che provvederà a controllare che effettivamente il malato sia in condizioni di riceverlo.

Le regole cambiano
L’idea generale sull’indennità di accompagno è che essa spetti solo ed esclusivamente a coloro che sono sì, disabili, ma che hanno notevolmente ridotte le loro possibilità motorie. Ma la sentenza n. 28212 del 24 ottobre 2025 della Corte di Cassazione, ha riconosciuto il diritto all’indennità di accompagnamento anche alle persone che necessitano di supervisione continua, pur non essendo completamente impossibilitate a camminare.
Questo è stato possibile grazie all’esame di un caso specifico ovvero un anziano di Macerata a cui l’INPS aveva negato il beneficio, nonostante la documentazione medica parlasse di “andatura a piccoli passi”, “rischio elevato di cadute” e “necessità di supervisione in ogni spostamento”. La Cassazione ha ribaltato la decisione considerando che l’uomo era impossibilitato nel deambulare autonomamente. Un principio che potremmo definire di buon senso, che offre una maggiore tutela a coloro che sono in netta difficoltà nello svolgere le proprie attività quotidiane.
