Agenzia delle Entrate, partono 2 milioni di avvisi fiscali | Chi non controlla subito rischia di perdere tutto

Agenzia delle Entrate, partono 2 milioni di avvisi fiscali | Chi non controlla subito rischia di perdere tutto

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Sta per partire una nuova ondata di comunicazioni fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate: oltre due milioni di avvisi in arrivo tra novembre e dicembre. Chi non controlla la propria posizione rischia sanzioni e pignoramenti, anche senza accorgersene.

L’Agenzia delle Entrate ha annunciato l’invio massiccio di avvisi bonari e comunicazioni di irregolarità destinati a cittadini, professionisti e imprese. Si tratta di controlli automatici sui redditi dichiarati e sui versamenti effettuati, mirati a verificare eventuali differenze tra quanto dovuto e quanto realmente pagato. L’obiettivo, chiarisce l’amministrazione fiscale, è favorire l’adempimento spontaneo e consentire ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione prima che scattino le sanzioni più pesanti.

Gli avvisi riguarderanno principalmente le dichiarazioni dei redditi, l’IVA e le ritenute d’acconto, ma non mancheranno controlli incrociati su bonus, detrazioni e crediti d’imposta. La comunicazione arriverà tramite PEC o area riservata del portale dell’Agenzia, ma in molti casi anche tramite raccomandata tradizionale. È per questo che l’ente invita tutti a controllare con regolarità la propria casella elettronica certificata e la sezione “Cassetto fiscale”, dove saranno consultabili gli eventuali avvisi e le istruzioni per rispondere.

Controlli mirati e scadenze ravvicinate: cosa fare se arriva l’avviso

L’Agenzia spiega che gli avvisi non equivalgono a sanzioni immediate, ma rappresentano una fase preventiva del procedimento. Chi riceve la comunicazione ha un termine di 30 giorni per fornire chiarimenti o per sanare l’irregolarità tramite pagamento con sanzioni ridotte. Ignorare la lettera, invece, comporta l’iscrizione a ruolo e l’avvio delle procedure di riscossione coattiva da parte di Agenzia Entrate-Riscossione, con il rischio di pignoramenti su conti correnti o stipendi.

Il consiglio degli esperti è di verificare subito la correttezza dei dati indicati: spesso si tratta di errori materiali, versamenti duplicati o incongruenze tra modelli diversi. In questi casi è possibile rispondere direttamente online allegando la documentazione che dimostra l’avvenuto pagamento o la correttezza della dichiarazione. Per chi deve regolarizzare, il pagamento può essere effettuato tramite modello F24 precompilato, scaricabile dal portale dell’Agenzia con importi aggiornati e sanzioni già calcolate.

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Tra veri avvisi e truffe online: come riconoscere i messaggi falsi

Parallelamente all’invio massivo delle comunicazioni fiscali, l’Agenzia delle Entrate ha segnalato un aumento dei tentativi di truffa via e-mail e SMS. In molti casi, i messaggi imitano in modo credibile i canali ufficiali, invitando a cliccare su link sospetti o a fornire dati personali. L’ente ribadisce che non invia mai allegati eseguibili, link diretti a pagamenti o richieste di credenziali: tutte le comunicazioni autentiche sono consultabili esclusivamente nell’area riservata del sito istituzionale o tramite PEC con dominio @agenziaentrate.gov.it.

Il consiglio è di non aprire file o collegamenti non verificati e, in caso di dubbio, di contattare direttamente gli uffici territoriali o il servizio di assistenza. Le segnalazioni di phishing possono essere inviate all’indirizzo ufficiale dedicato alla sicurezza informatica dell’Agenzia. Con l’arrivo di milioni di avvisi reali, i truffatori tentano di approfittare della confusione: per questo, controllare attentamente le fonti è l’unico modo per evitare danni economici e furti d’identità. I prossimi mesi si preannunciano decisivi per i contribuenti: tra verifiche legittime e falsi allarmi, chi resta aggiornato avrà la certezza di non trovarsi impreparato davanti al Fisco.