ULTIM’ORA GARLASCO – Trovato il biglietto nell’auto di Sempio: era scritto tutto | Così è morta la povera Chiara

ULTIM’ORA GARLASCO – Trovato il biglietto nell’auto di Sempio: era scritto tutto | Così è morta la povera Chiara

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Una svolta clamorosa nelle indagini sul Delitto di Garlasco: spunta un foglietto nascosto nell’auto che cambia tutto. E stavolta il mistero sembra avvicinarsi a una verità che nessuno si aspettava.

È emersa nei giorni scorsi una nuova prova che getta ombra sull’intera ricostruzione del caso. Durante una perquisizione, in un veicolo della famiglia di Andrea Sempio è stato rinvenuto un biglietto manoscritto — nascosto nello sportello passeggero — con indicazioni dettagliate, numeri e annotazioni che, secondo gli investigatori, potrebbero agganciarsi ai meccanismi della vicenda. Una scoperta che aggiunge un capitolo inedito alla lunga storia del delitto di Chiara Poggi, uccisa nella mattina del 13 agosto 2007 a Garlasco.

Finora, le attenzioni della Procura si erano concentrate su altri elementi: lo scontrino del parcheggio, le chiamate sul fisso dei Poggi, le analisi del DNA. Ora, questo appunto — che recita frasi come “118 stesa sul pavimento in fondo alle scale Stasi chiama cc 12-13” secondo gli investigatori — ritorna con forza come potenziale decodificazione di contatti, orari e movimenti prima del delitto.

Le ultime novità nell’inchiesta che riapre la pagina del giallo

Secondo quanto riportano fonti investigative, il biglietto è stato sequestrato durante la perquisizione del 26 settembre 2025 nella casa e nelle auto della famiglia Sempio. Il padre di Andrea, Giuseppe Sempio, è indagato dalla Procura di Brescia per corruzione: al centro dell’ipotesi ci sarebbero somme di denaro versate all’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, per ottenere l’archiviazione della posizione del figlio nel 2017. La difesa contesta che l’appunto ritrovato sia solo una “nota per spese legali”, ma gli inquirenti ne considerano il contenuto “di forte valenza indiziaria”.

Inoltre, emerge una ricostruzione più complessa dei prelievi in contanti e dei trasferimenti tra la famiglia Sempio e alcuni avvocati difensori. Nella contestazione risulta citato un “pizzino” con cifre come “20-30 euro” scritte accanto al nome Venditti: secondo gli investigatori, la cifra starebbe in realtà per migliaia di euro. Lo scontrino del parcheggio a Vigevano, un altro elemento chiave, continua a essere rivisto alla luce dei nuovi elementi, con testimonianze che mettono in discussione l’alibi dichiarato di Andrea Sempio.

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Cosa significa per il caso e perché cambia tutto

L’emergere di questo biglietto apre un nuovo scenario investigativo: se le annotazioni fossero confermate come parte integrante della fase preparatoria o della gestione del delitto, l’ipotesi accusatoria potrebbe assumere contorni molto più concreti. Il fatto che il foglietto fosse conservato nell’auto della famiglia – un ambiente normalmente controllato – rafforza il sospetto che non si tratti di un documento isolato ma di un “documento chiave” inserito nel puzzle.

Per la difesa, invece, la scoperta rischia di trasformarsi in un boomerang: rappresenta una prova materiale che impone una risposta precisa. Il padre di Sempio, indagato, e lo stesso Andrea si trovano ora a fronteggiare un contesto processuale che, dopo anni di archiviazioni e attese, sembra poter tornare a correre. Il giallo di Garlasco, dunque, non è ancora finito — e questo foglietto potrebbe essere il tassello che fa scattare davvero la verità.