Beppe Vessicchio divide il suo patrimonio | Non solo alla figlia: ecco a chi andrà tutto quel tesoro

Beppe Vessicchio divide il suo patrimonio | Non solo alla figlia: ecco a chi andrà tutto quel tesoro

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Il maestro Beppe Vessicchio, scomparso di recente, lascia dietro di sé non solo un’eredità artistica immensa, ma anche un patrimonio economico che verrà suddiviso tra i suoi affetti più cari e le persone che lo hanno accompagnato nella vita e nella carriera.

Conosciuto e amato come uno dei direttori d’orchestra più iconici della musica italiana, Beppe Vessicchio non ha mai ostentato la propria ricchezza. Tuttavia, la sua lunga carriera televisiva, le collaborazioni con artisti di fama nazionale e le attività di insegnamento e produzione musicale gli hanno permesso di costruire un patrimonio importante. Oggi, a distanza di giorni dalla sua morte, emergono i primi dettagli su come verranno gestiti i suoi beni e le sue opere.

Fonti vicine alla famiglia hanno confermato che il maestro aveva disposto tutto con grande lucidità, lasciando testamento scritto e depositato presso un notaio romano. L’eredità non riguarderebbe soltanto denaro e proprietà, ma anche i diritti d’autore delle sue composizioni, gli strumenti musicali e le partiture originali, considerati veri e propri pezzi di storia della musica italiana.

Il testamento e i destinatari della sua eredità

Secondo quanto trapelato, la figlia Alessia Vessicchio sarà la principale erede del maestro, ma non l’unica. Nel documento redatto prima della scomparsa, Beppe Vessicchio avrebbe voluto riconoscere anche il valore delle persone che lo hanno sostenuto lungo il suo percorso umano e professionale. Una parte del patrimonio sarà destinata a una fondazione musicale con sede a Napoli, la città dove è nato e a cui è rimasto profondamente legato per tutta la vita.

La fondazione, secondo la volontà del maestro, dovrà promuovere l’educazione musicale nelle scuole e offrire borse di studio ai giovani talenti. Un gesto di generosità che rispecchia perfettamente il suo spirito didattico e la sua idea di musica come bene collettivo. Vessicchio ha infatti dedicato gli ultimi anni della sua carriera all’insegnamento e alla divulgazione, convinto che la cultura musicale dovesse essere accessibile a tutti.

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Un lascito che va oltre il denaro

Oltre ai beni materiali, il testamento includerebbe anche disposizioni legate alla gestione delle sue opere e alla tutela della sua immagine. Il maestro avrebbe chiesto che le sue composizioni continuino a essere eseguite e divulgate nel rispetto del suo stile e dei valori che lo hanno sempre guidato. In particolare, avrebbe indicato una cerchia di collaboratori di fiducia a cui affidare la gestione dei progetti artistici e discografici in corso.

Un’ulteriore parte del patrimonio sarà devoluta a un’associazione benefica impegnata nella ricerca medica e nella tutela della salute, causa a cui Vessicchio era particolarmente sensibile. La sua eredità, dunque, non è solo economica ma profondamente morale: un messaggio di solidarietà, cultura e amore per la musica che continuerà a vivere nel tempo. Napoli, la sua città, e tutto il mondo dello spettacolo italiano si preparano a onorarlo non solo come artista, ma come uomo che ha saputo trasformare il proprio talento in un dono per gli altri.