Attenzione ai selfie, puoi essere denunciato | Scattare foto in luoghi pubblici ti può costare anche 10.000€

Attenzione ai selfie, puoi essere denunciato | Scattare foto in luoghi pubblici ti può costare anche 10.000€

Divieto-di-selfie-fonte-pexels-focusicilia.it

Non tutti lo sanno, ma scattare e pubblicare foto in luoghi pubblici può comportare multe salate e perfino una denuncia. Le regole sulla privacy e sul diritto d’immagine sono chiare: non tutto ciò che è “pubblico” è davvero fotografabile.

Nell’era dei social, fotografare e condividere ogni momento della giornata è diventata un’abitudine. Selfie in piazza, scatti davanti a monumenti o nei parchi affollati riempiono ogni giorno milioni di profili. Tuttavia, dietro un gesto apparentemente innocuo, si nascondono precise regole giuridiche che tutelano la privacy e l’immagine delle persone. Pubblicare una foto che ritrae individui riconoscibili senza il loro consenso può essere considerato una violazione della normativa sulla protezione dei dati personali, con sanzioni che possono arrivare fino a 10.000 euro.

Il Garante per la Privacy e la giurisprudenza italiana hanno più volte ricordato che l’immagine di una persona è un dato personale a tutti gli effetti. Anche se lo scatto avviene in un luogo pubblico, non significa che la fotografia possa essere diffusa liberamente, soprattutto se l’immagine viene condivisa online o utilizzata a fini commerciali. Ciò vale anche per video, riprese e dirette social che includano soggetti terzi senza il loro permesso esplicito.

Quando il selfie diventa un illecito

Il problema nasce non tanto dallo scatto in sé, quanto dall’uso che se ne fa. Scattare una foto per ricordo personale è lecito, ma pubblicarla sui social o su piattaforme accessibili al pubblico può trasformarsi in una violazione. Se nell’immagine compaiono persone riconoscibili, occorre il loro consenso, salvo che si tratti di figure pubbliche riprese nell’esercizio delle loro funzioni o di eventi di rilevanza collettiva, come manifestazioni o concerti.

Le sanzioni possono variare a seconda della gravità della violazione. Se lo scatto comporta la diffusione non autorizzata di immagini altrui, si può incorrere in una multa amministrativa fino a 10.000 euro o in un risarcimento civile per danno d’immagine. Nei casi più gravi, quando l’uso della foto lede la reputazione o l’onore della persona ritratta, può essere presentata anche una denuncia penale. Il diritto alla privacy prevale sempre sul diritto di cronaca o di condivisione personale, salvo rare eccezioni legate all’interesse pubblico.

Tiktoker – fonte pexels – focusicilia.it

Cosa puoi fotografare e cosa invece è vietato

In linea generale, è consentito fotografare paesaggi, monumenti, edifici pubblici e aree urbane, a patto di non riprendere persone senza motivo. Anche in questo caso, però, bisogna fare attenzione: alcune aree, come tribunali, caserme, aeroporti o musei, possono essere soggette a divieti di ripresa per motivi di sicurezza o tutela del patrimonio. Scattare foto in questi luoghi senza autorizzazione può comportare sanzioni immediate e il sequestro del dispositivo.

Per evitare problemi, gli esperti consigliano di adottare una semplice regola: se qualcuno è riconoscibile nella tua foto, chiedi sempre il consenso prima di pubblicarla. Meglio ancora, sfoca i volti o limita la visibilità del post ai contatti personali. In un’epoca in cui ogni contenuto può diventare virale, la prudenza è l’unico modo per proteggersi da sanzioni e denunce. Scattare selfie resta un piacere, ma è bene ricordare che la libertà di fotografare finisce dove inizia il diritto alla privacy degli altri.