Sembra Santorini ma sei in Sicilia, è il borgo più bello d’Italia dove il mare parla e le rocce raccontano leggende
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Case bianche affacciate sul mare, acque trasparenti e tramonti che sembrano dipinti: non serve volare in Grecia per scoprire un luogo così. Basta arrivare in Sicilia, il borgo che incanta come una piccola Santorini italiana.
Siamo sulla costa orientale dell’isola, a pochi chilometri da Catania, dove il blu del Mar Ionio incontra le leggende della mitologia. Aci Trezza, parte del comune di Aci Castello, è un luogo che ha ispirato scrittori, registi e poeti. Qui Giovanni Verga ambientò il celebre romanzo *I Malavoglia*, e ancora oggi passeggiando sul lungomare si respira quella stessa atmosfera sospesa tra realtà e mito. Le sue acque limpide, i faraglioni neri e l’orizzonte infinito regalano una sensazione di pace e meraviglia che conquista ogni visitatore.
Le casette dei pescatori, tinte di bianco e azzurro, si alternano a piccole trattorie e bar con vista mare, dove il tempo sembra rallentare. D’estate, il borgo si anima di turisti e abitanti che vivono il mare con naturalezza e rispetto. Eppure, anche nei mesi più tranquilli, Aci Trezza mantiene intatto il suo fascino autentico, quello dei luoghi che non hanno bisogno di artifici per stupire.
Le leggende dei faraglioni e il respiro del mare
Secondo la mitologia greca, proprio di fronte ad Aci Trezza si svolse uno degli episodi più famosi dell’Odissea. Si narra che Polifemo, accecato da Ulisse, scagliò enormi massi in mare nel tentativo di colpire la nave in fuga dell’eroe. Quei massi sono oggi i celebri *Faraglioni dei Ciclopi*, sette scogli maestosi che emergono dall’acqua come guardiani silenziosi. Ogni onda che si infrange sulle rocce sembra raccontare un frammento di quella leggenda millenaria, in un dialogo continuo tra mare e mito.
Le acque che circondano i faraglioni fanno parte della Riserva naturale marina “Isole dei Ciclopi”, un’area protetta dove la biodiversità è straordinaria. Pesci colorati, grotte sommerse e fondali vulcanici rendono questo tratto di mare un paradiso per chi ama fare snorkeling o immersioni. E sopra la superficie, lo scenario è altrettanto spettacolare: il contrasto tra il nero della pietra lavica e il bianco delle case crea un colpo d’occhio che ricorda le isole greche, ma con il calore tipico della Sicilia.

Un borgo tra mare, cultura e tradizione
Aci Trezza non è solo mare: è anche un luogo di cultura e tradizioni antiche. Ogni anno, nel mese di giugno, si celebra la *Festa di San Giovanni Battista*, patrono del paese, con processioni, musica e fuochi d’artificio che illuminano il mare. Le barche dei pescatori, decorate per l’occasione, sfilano davanti ai faraglioni in un rito che unisce fede e identità marittima. È uno spettacolo unico, che emoziona residenti e visitatori di ogni età.
Non mancano le delizie gastronomiche: pesce fresco, pasta con i ricci, arancini e granite al limone servite nei chioschi lungo il porto. Ogni piatto racconta la storia di un territorio che vive in simbiosi con il mare e con le sue tradizioni. Aci Trezza è un luogo che si visita con gli occhi ma si porta via nel cuore, perché qui ogni pietra, ogni onda, ogni tramonto parla di Sicilia vera, quella che non si dimentica.
Chi arriva qui per la prima volta resta incantato. Chi ci torna, lo fa per ritrovare quella sensazione rara di equilibrio tra bellezza e semplicità. Aci Trezza è un angolo di Mediterraneo che profuma di mare e leggenda, un piccolo miracolo tutto italiano che, tra le sue rocce ciclopiche e le luci dorate del tramonto, riesce a far innamorare chiunque lo guardi anche solo per un istante.
