Asilo nido, INPS conferma l’aiuto sulla retta | Praticamente GRATIS con il nuovo bonus: chi rientra e chi no
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L’INPS ha ufficializzato gli aggiornamenti sul bonus asilo nido per il 2025, confermando un sostegno economico potenziato che, per molte famiglie, significa avere la retta quasi completamente azzerata. Una misura attesa, che permette di alleggerire una delle spese più pesanti per chi ha figli piccoli.
Il bonus, introdotto per facilitare l’accesso ai servizi educativi nella fascia 0-3 anni, torna con nuove regole e importi rivisti. L’obiettivo è ampliare la platea dei beneficiari e garantire un sostegno più concreto alle famiglie con redditi medio-bassi. Le nuove disposizioni chiariscono i requisiti, le modalità di domanda e i criteri che determinano l’importo erogabile. La misura è disponibile sia per le rette degli asili nido pubblici e privati autorizzati sia per i servizi di assistenza domiciliare dedicati ai bambini con gravi patologie. L’INPS ha aggiornato le procedure per rendere più semplice la richiesta, riducendo la burocrazia e uniformando i controlli.
Il contributo viene riconosciuto in base all’ISEE minorenni: più è basso il valore, maggiore è l’importo erogato. Per molte famiglie con indicatori entro le soglie più favorevoli, l’aiuto può coprire quasi interamente la spesa della retta mensile dell’asilo, fino a raggiungere il tetto massimo previsto.
Le famiglie con ISEE più basso sono quelle che ottengono il vantaggio maggiore, con un importo che può arrivare a coprire sostanzialmente tutti i costi sostenuti per la frequenza del nido. Anche chi appartiene alle fasce intermedie riceve comunque un contributo significativo, che riduce sensibilmente la quota da pagare ogni mese.
Il bonus è rivolto ai genitori di bambini fino a tre anni iscritti a un asilo nido pubblico o privato autorizzato, oppure alle famiglie che ricorrono a forme di assistenza domiciliare per bambini affetti da patologie croniche. È indispensabile che la domanda sia presentata dal genitore che sostiene la spesa e che i pagamenti delle rette siano tracciabili. Tra i requisiti principali rientrano la residenza in Italia, la convivenza con il minore e la regolarità dei documenti richiesti per l’attestazione ISEE. L’ISEE minorenni diventa l’elemento decisivo per determinare la fascia di contributo, stabilendo quanta parte della retta potrà essere coperta dal bonus.
Come presentare la domanda e quali documenti servono
La richiesta si effettua direttamente sul portale INPS attraverso l’area personale, utilizzando SPID, CIE o CNS. Una volta inoltrata, occorre caricare i documenti che attestano l’iscrizione al nido e le ricevute dei pagamenti mensili. L’INPS procede poi con le verifiche e con l’erogazione del contributo, che avviene mensilmente fino al raggiungimento dell’importo massimo.
Per i servizi domiciliari, la procedura richiede inoltre la documentazione sanitaria che certifica la condizione del bambino e la necessità dell’assistenza. Anche in questo caso l’istituto provvede a riconoscere l’importo sulla base dei limiti previsti.

Un aiuto concreto per le famiglie con bimbi piccoli
Il nuovo bonus rappresenta un sostegno reale in un momento in cui il costo della vita continua a crescere e i servizi per l’infanzia sono sempre più richiesti. Per molte famiglie significa poter garantire al bambino un percorso educativo di qualità, senza dover affrontare rette insostenibili.
Con le nuove regole e gli importi aggiornati, l’INPS punta a rendere l’accesso al nido più equo e più semplice. Chi rientra nei requisiti può ridurre drasticamente o addirittura azzerare la spesa mensile, mentre chi non rientra nelle fasce più basse può comunque ottenere un sostegno utile per alleggerire il bilancio familiare.
