Scuola privata favorita: 1.500 € a figlio per le paritarie | tagli alla pubblica già in corso

Scuola privata favorita: 1.500 € a figlio per le paritarie | tagli alla pubblica già in corso

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Un nuovo voucher da 1.500 euro per ogni figlio iscritto alle scuole paritarie entra nella Manovra e scatena un’ondata di polemiche: per molte famiglie rappresenta un aiuto concreto, ma per il mondo della scuola pubblica è il segnale di un progressivo spostamento di risorse.

La misura compare tra le novità del pacchetto istruzione e prevede un contributo economico destinato alle famiglie che scelgono istituti privati riconosciuti come paritari. Il provvedimento arriva mentre la scuola pubblica denuncia da mesi carenze di organico, fondi insufficienti, edifici da ristrutturare e tagli già attivi su diversi capitoli di spesa.

Il voucher, secondo i promotori, avrebbe lo scopo di sostenere la “libertà educativa” delle famiglie, ma nel dibattito politico e sindacale viene percepito come un passo che amplia la distanza tra due sistemi scolastici considerati strutturalmente squilibrati. Una decisione destinata ad aprire un confronto acceso nelle prossime settimane.

Come funziona il voucher da 1.500 euro e chi potrà richiederlo

Il contributo previsto dal nuovo intervento consiste in un voucher annuale del valore di 1.500 euro per ciascun figlio iscritto a una scuola paritaria appartenente al primo o al secondo ciclo d’istruzione. Il sostegno sarà assegnato direttamente alle famiglie, con modalità che verranno definite nei regolamenti applicativi, e potrà essere utilizzato per coprire parte delle rette scolastiche.

Il meccanismo punta a coinvolgere un ampio bacino di beneficiari, considerando che gli istituti paritari ospitano centinaia di migliaia di studenti in tutta Italia. Secondo i sostenitori della norma, il contributo ridurrà le disuguaglianze tra chi può permettersi la scuola privata e chi, pur desiderandola, non ha le risorse economiche necessarie. Per i critici, invece, si tratta di un finanziamento indiretto a un sistema già sostenuto da fondi pubblici senza un parallelo potenziamento della scuola statale.

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Il nodo dei finanziamenti alla pubblica e il rischio di un divario crescente

Il contesto in cui nasce questa misura è tutt’altro che neutrale. Da mesi il mondo della scuola pubblica segnala tagli significativi: riduzione dei fondi per il personale, ritardi sugli interventi per l’edilizia scolastica, mancanza di risorse per laboratori e attività formative. Numeri che, nel complesso, alimentano la sensazione di un sistema lasciato a fatica sopravvivere in condizioni già molto fragili.

Le opposizioni e diverse sigle sindacali denunciano che la scelta di destinare nuovi fondi a vantaggio delle paritarie rischia di acuire un doppio binario educativo. Un binario dove la scuola pubblica, frequentata dalla maggioranza degli studenti, continua a misurarsi con problemi strutturali sempre più difficili da gestire. Un passaggio della Manovra che, inevitabilmente, riapre il confronto sul futuro dell’istruzione italiana e sul ruolo dello Stato nel garantire pari opportunità a tutti gli studenti.