ULTIM’ORA Garlasco, “È una donna…”: emerge una nuova figura sul luogo del delitto | De Rensis rilancia: la verità non aspetta

ULTIM’ORA Garlasco, “È una donna…”: emerge una nuova figura sul luogo del delitto | De Rensis rilancia: la verità non aspetta

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Una nuova immagine proveniente dalla scena del delitto di Garlasco riaccende il caso: una figura femminile compare in una foto scattata sul luogo dell’omicidio, riaprendo interrogativi mai del tutto sopiti.

A quasi vent’anni dal delitto di Chiara Poggi, l’indagine torna improvvisamente al centro dell’attenzione. Nella giornata di ieri il team difensivo di Andrea Sempio, tornato sotto i riflettori giudiziari, ha partecipato a un incontro tecnico al Laboratorio di Genomica di Roma, occasione pensata per verificare ogni possibile punto di contatto, anche indiretto, tra il giovane e la vittima. Una riunione arrivata all’indomani dell’intervista concessa da Sempio a Bruno Vespa, che ha riportato il suo nome al centro del dibattito pubblico.

Il titolo richiama l’elemento più dirompente emerso nelle ultime ore: una figura femminile immortalata nella scena del crimine alle 15:07 del giorno dell’omicidio, un’immagine che getta nuove ombre sull’integrità delle operazioni svolte quel pomeriggio. Nella complessità di un caso che continua a sollevare dubbi, la comparsa di questa silhouette alimenta interrogativi rimasti irrisolti per troppo tempo.

A fare da sfondo a una mattinata tesa ci sono le verifiche tecniche richieste dalla difesa, che punta a dimostrare l’assenza di un collegamento diretto tra Sempio e l’abitazione dei Poggi. Il suo avvocato, Liberio Cataliotti, ha ribadito che “qualsiasi eventuale presenza di DNA sarebbe indiretta”, sottolineando come l’assenza di impronte dell’indagato sulla scena potrebbe rappresentare un elemento a discarico non trascurabile.

L’esame dei reperti e i nuovi dubbi sulla scena del crimine

Durante l’incontro, i consulenti hanno posto l’attenzione anche su un aspetto spesso sottovalutato: la consulenza antropometrica. Secondo i periti convocati, la morfologia del piede umano può variare sensibilmente nel corso di 17 anni, un fattore che rientra nel dibattito ancora aperto sull’impronta rinvenuta all’epoca sulla scena. Le precedenti verifiche condotte dai consulenti della Cattaneo avevano individuato una suola compatibile con un 42 perfetto, ma restano dubbi sulla reale appartenenza del segno a una scarpa Frau, ipotesi che nel tempo è stata più volte messa in discussione.

Il clima si è ulteriormente acceso dopo le dichiarazioni dell’avvocato Nicodemo Gentile De Rensis, che ha denunciato presunte criticità all’interno dei locali in cui sono state svolte alcune analisi: dispenser di sapone incrostati, lavandini sporchi, perfino capelli non rimossi. Elementi che, secondo la difesa, potrebbero incidere sulla conservazione dei reperti e sulla credibilità delle operazioni, aprendo un fronte di contestazione sul rigore delle procedure seguite negli anni.

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La figura misteriosa nella foto e le domande che nessuno ha ancora chiarito

Fra i passaggi più inquietanti emersi nelle ultime ore c’è la fotografia scattata alle 15:07 del giorno dell’omicidio: un’immagine in cui compare una persona che sembra essere una donna, ritratta mentre si muove in un’area che avrebbe dovuto essere completamente isolata. La presenza di quella figura, insieme a quella di altri soggetti non identificati, mina uno dei presupposti fondamentali della scena del crimine: la sua integrità.

I primi ad accedere alla villetta furono alcuni operatori alle 14:05, seguiti dai Carabinieri del reparto tecnico. Eppure, nella fotografia compaiono volti e sagome che nessuno riconosce, né la pm presente né i militari intervenuti. Da qui lo sfogo dell’avvocato De Rensis, che ha chiesto con forza spiegazioni ancora inevase: “Dove sono le impronte di questa donna? Possibile che non ci sia alcuna traccia? Chi era presente davvero in quei minuti cruciali?”. Domande che rimbalzano da anni tra atti, consulenze e testimonianze, e che oggi tornano più urgenti che mai, in un processo che continua a oscillare tra vecchie certezze e nuove ombre.