Capodanno, ovviamente non è uguale per tutti | Il Paese che festeggia prima degli altri e quello che aspetta di più

Capodanno, ovviamente non è uguale per tutti | Il Paese che festeggia prima degli altri e quello che aspetta di più

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Non tutti brindano alla stessa ora: il nuovo anno fa il giro del pianeta seguendo i fusi orari.

Dicembre è il mese dei bilanci, dei buoni propositi e dell’attesa per l’arrivo dell’anno nuovo. Dopo il Natale, l’attenzione si sposta inevitabilmente sul Capodanno, una festa che unisce tradizioni, viaggi e rituali diversi in ogni parte del mondo. C’è chi sceglie di salutare l’anno che finisce in casa, con amici o parenti, e chi invece preferisce spostarsi all’estero per vivere un’esperienza diversa.

Ma al di là di come e dove si festeggia, esiste una curiosità che affascina ogni anno: in quali Paesi il nuovo anno arriva prima e quali, invece, devono attendere più a lungo? La risposta è legata ai fusi orari, che fanno sì che la mezzanotte non scocchi nello stesso momento in tutto il pianeta.

Secondo il calendario gregoriano, in vigore dal 15 ottobre 1582 dopo l’introduzione voluta da Papa Gregorio XIII, il 1° gennaio segna l’inizio dell’anno nuovo. Una convenzione adottata dalla maggior parte dei Paesi, anche se esistono alcune eccezioni culturali e storiche che seguono calendari diversi.

Fusi orari e calendari: perché il Capodanno non è uguale per tutti

Nel mondo sono attualmente riconosciuti 24 fusi orari, un sistema necessario per armonizzare l’ora con il movimento del Sole e con la posizione geografica dei vari territori. Questo significa che tra un Paese e l’altro possono esserci differenze di diverse ore, rendendo il passaggio all’anno nuovo un evento che si distribuisce nell’arco di un’intera giornata.

Va inoltre ricordato che non ovunque il Capodanno viene celebrato il 1° gennaio. In alcune zone, come la Gwaun Valley in Galles, sopravvive la tradizione legata al calendario giuliano, con l’inizio dell’anno che cade il 12 gennaio. In Cina, invece, il Capodanno segue il calendario lunare e viene festeggiato generalmente nel mese di febbraio.

Limitandoci però al calendario gregoriano, quello adottato anche in Italia, è possibile tracciare con precisione il percorso simbolico del nuovo anno, che inizia in Oceania e si conclude nel Pacifico centrale, passando progressivamente da un continente all’altro.

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Dove il 2026 arriva prima e dove per ultimo

Ad aprire ufficialmente le celebrazioni del Capodanno 2026 sarà l’arcipelago di Kiribati, in Oceania. Questo Stato insulare si trova a ridosso della Linea Internazionale del Cambio di Data ed è il primo territorio abitato a entrare nel nuovo anno, diventando simbolicamente il luogo del primo brindisi mondiale.

Subito dopo Kiribati, il nuovo anno raggiunge le isole Samoa, che rappresentano il secondo punto del pianeta a salutare l’arrivo del 2026. Poco dopo è il turno di Tonga, che completa il gruppo delle aree più “precoci” nel festeggiare la mezzanotte.

All’estremo opposto si collocano invece i territori che vedranno il nuovo anno per ultimi. In senso assoluto, si tratta degli atolli di Baker Island e Howland Island, situati nell’Oceano Pacifico. Queste zone, però, sono disabitate, quindi non ospitano celebrazioni o popolazione residente.

Di conseguenza, le ultime persone al mondo a festeggiare l’arrivo del 2026 saranno quelle che vivono alle Hawaii. L’arcipelago statunitense rappresenta l’ultimo grande territorio abitato a salutare l’anno nuovo, chiudendo simbolicamente il lungo viaggio del Capodanno intorno al globo.

Questa scansione temporale rende il Capodanno un evento globale unico: mentre in alcune parti del mondo si brinda già al nuovo anno, in altre è ancora pomeriggio del 31 dicembre. Un dettaglio affascinante che ricorda come il tempo, pur essendo regolato da convenzioni comuni, venga vissuto in modo diverso a seconda del luogo in cui ci si trova.

Che lo si festeggi per primi o per ultimi, il Capodanno resta comunque un momento di passaggio e rinnovamento, condiviso idealmente da miliardi di persone, anche se a ore di distanza le une dalle altre.