EMERGENZA SANITARIA – Allarme lebbra, è tornata anche da noi | I casi fanno presagire il peggio
Ricompaiono casi di lebbra in Europa (Romania e Croazia). Quanto dobbiamo preoccuparci? Analizziamo cause, sintomi, diagnosi e cure di questa malattia antica, con un focus sulla situazione attuale e i rischi reali.
La notizia di alcuni casi di lebbra segnalati in Romania e di un caso isolato in Croazia ha destato preoccupazione. Dopo anni in cui la malattia sembrava un ricordo del passato nel continente europeo, questo ritorno inatteso solleva interrogativi sulla sua diffusione e sulle possibili cause. È fondamentale, però, affrontare la questione con equilibrio, evitando allarmismi ingiustificati.
Secondo gli esperti, come il professor Roberto Cauda, infettivologo di fama, la presenza della lebbra non è mai del tutto scomparsa a livello globale. La sua persistenza in aree endemiche come India, Africa subsahariana e Sud America, unita all’aumento della mobilità internazionale, può spiegare la comparsa di casi isolati in Europa. Questi episodi, pur richiedendo attenzione, non devono essere interpretati come l’inizio di una nuova epidemia.
La chiave, dunque, è contestualizzare la situazione e comprendere che il rischio per la popolazione europea rimane estremamente basso. Tuttavia, è importante non abbassare la guardia e mantenere alta la sorveglianza sanitaria.
Cos’è la lebbra e come si manifesta

Lebbra: lesioni cutanee e danni neurologici, principali manifestazioni della malattia.
La lebbra, conosciuta anche come morbo di Hansen, è una malattia infettiva cronica causata dal batterio Mycobacterium leprae. La sua principale caratteristica è la lenta progressione, che può rendere difficile la diagnosi precoce.
I sintomi iniziali sono spesso subdoli e possono variare da persona a persona. Solitamente, si manifestano con lesioni cutanee, caratterizzate da macchie chiare o rossastre, e con alterazioni della sensibilità al tatto, al calore e al dolore. Queste lesioni possono comparire su diverse parti del corpo e, se non trattate, possono portare a danni permanenti ai nervi periferici, con conseguente perdita della motilità muscolare, anestesia e deformità.
Un aspetto cruciale della lebbra è il suo lungo periodo di incubazione, che può variare da pochi mesi a diversi anni, rendendo difficile tracciare l’origine del contagio. La diagnosi si basa su test microbiologici specifici, in grado di identificare la presenza del batterio.
Diagnosi, cura e prevenzione
Diagnosi precoce, cura mirata e prevenzione: le chiavi per una vita in salute.
Fortunatamente, la lebbra è una malattia curabile. Esistono terapie farmacologiche efficaci, basate sull’associazione di più antibiotici, che permettono di eliminare il batterio e arrestare la progressione della malattia. La durata del trattamento è di almeno due anni e richiede una stretta supervisione medica.
La diagnosi precoce è fondamentale per prevenire le complicanze e ridurre il rischio di disabilità permanenti. Nelle aree endemiche, è importante sensibilizzare la popolazione sui sintomi della lebbra e garantire l’accesso ai servizi sanitari. La prevenzione si basa principalmente sull’identificazione e il trattamento tempestivo dei casi, al fine di interrompere la catena di trasmissione.
In conclusione, la ricomparsa di casi di lebbra in Europa non deve generare allarmismi, ma piuttosto stimolare un’attenta riflessione sull’importanza della sorveglianza sanitaria globale e sulla necessità di garantire l’accesso alle cure a tutti, indipendentemente dalla provenienza geografica. La conoscenza della malattia, la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono le armi più efficaci per combattere la lebbra e proteggere la salute pubblica.
