Conto corrente, se lo vuoi ci devi dare 100€: i costi per usare i tuoi soldi sono arrivati alle stelle

I costi dei conti correnti aumentano: la spesa annua supera i 100 euro per quelli tradizionali. Scopri le dinamiche e come risparmiare con le soluzioni online.

Conto corrente, se lo vuoi ci devi dare 100€: i costi per usare i tuoi soldi sono arrivati alle stelle
I costi dei conti correnti aumentano: la spesa annua supera i 100 euro per quelli tradizionali. Scopri le dinamiche e come risparmiare con le soluzioni online.Il conto corrente in Italia è diventato una voce di spesa sempre più rilevante per le famiglie. Le recenti rilevazioni della Banca d’Italia per il 2024 mostrano che un conto tradizionale sfiora i 101,1 euro annui, segnando un leggero aumento rispetto all’anno precedente. Questo incremento, seppur minimo nell’ultimo anno, si inserisce in un trend decennale di rincari significativi, che ha portato a un aumento complessivo del +23% delle spese dal 2014, quando il costo medio era di 82,2 euro. Una tendenza che merita attenzione, soprattutto per comprendere dove si annidano i veri costi.

La dinamica a due velocità e la convenienza dell’online

La dinamica a due velocità e la convenienza dell'online

Dinamica a due velocità: la convenienza è online.

 

L’indagine di Bankitalia rivela un paradosso per i conti tradizionali: da un lato, si registra una riduzione dei canoni di base e dei costi per l’emissione delle carte di debito; dall’altro, si assiste a un aumento delle commissioni medie sulle singole operazioni. Il vero motore dell’incremento della spesa è l’aumento dell’operatività dei clienti: prelievi, bonifici e servizi utilizzati con maggiore frequenza. Ogni singola transazione può comportare un costo, rendendo il canone fisso sempre meno determinante rispetto alle spese variabili legate all’uso quotidiano del conto.

In questo scenario, i conti correnti online emergono come la soluzione più vantaggiosa per contenere le spese. La spesa media annua per questa tipologia si attesta a circa 30,6 euro, una cifra decisamente inferiore rispetto ai conti tradizionali. Anche qui si nota un lieve aumento di 1,7 euro rispetto al 2023, ma la differenza sostanziale rimane. Bankitalia attribuisce questo lieve rincaro al maggior utilizzo dei servizi online da parte dei clienti, pur con prezzi unitari dei servizi in calo.

Diverso è il discorso per i conti correnti postali, che hanno visto un incremento più marcato, con una spesa media salita da 67,3 a 71,6 euro. Nonostante gli aumenti in alcune categorie, il costo annuo aggregato per tutti i tipi di conto è sceso a 85,3 euro, un calo di 2,5 euro rispetto al 2023. Questo non è un segnale di un calo generalizzato dei prezzi, ma riflette il successo crescente dei conti online: sempre più clienti stanno migrando verso queste formule digitali, che sono mediamente meno costose, bilanciando così gli aumenti registrati altrove.

Sul fronte del credito, la commissione di messa a disposizione dei fondi (Mdf) per le aperture di credito si mantiene stabile all’1,6% del capitale accordato. A preoccupare, invece, è l’aumento della penalità per gli sconfinamenti e gli scoperti, salita da 13,7 a 16,2 euro.

Il bilancio di un decennio: l’impennata delle spese variabili

Il bilancio di un decennio: l'impennata delle spese variabili

L’impennata delle spese variabili nel bilancio di un decennio.

 

Analizzando i dati su un arco temporale di dieci anni, il quadro che emerge è particolarmente allarmante, come sottolineato anche dal Codacons. Se le spese fisse dei conti correnti sono passate dai 55,6 euro del 2014 ai 65,4 euro del 2024, registrando un incremento del +17,6%, sono le spese variabili a mostrare una vera e propria impennata. Queste ultime sono aumentate in dieci anni da 26,6 a 35,7 euro, con un rincaro impressionante del +34,2%.

Questo fenomeno è principalmente attribuibile a due fattori: la costante crescita dei costi applicati dalle banche ai propri clienti per i prelievi agli sportelli ATM e l’aumento del numero di operazioni, come i bonifici istantanei, sempre più utilizzati dagli italiani per i pagamenti quotidiani. L’incremento dell’operatività, pur garantendo maggiore flessibilità e velocità, si traduce in costi aggiuntivi che gravano sempre più sulle tasche dei consumatori.

Le associazioni dei consumatori, di fronte a questi dati, mettono in guardia da quella che definiscono una “deriva dei costi”. Spesso, le banche giustificano questi aumenti con investimenti in innovazione digitale e miglioramento dei servizi. Tuttavia, non sempre questo si traduce in un miglioramento tangibile dell’esperienza per l’utente finale, che si ritrova a pagare di più per servizi che, pur evoluti, non sempre offrono un valore aggiunto proporzionale all’aumento dei costi. È fondamentale per i consumatori monitorare attentamente le proprie abitudini bancarie e valutare le offerte più convenienti per ottimizzare le proprie spese.