Confimprese Sicilia, ecco perché gli ambulanti non vanno “limitati”

“Il commercio ambulante è in crisi dal2016mancano all’appello oltre35.000 aziende, di cui19.056nell’ultimo triennio. Non è vero che nelcommercio ambulanteil numero delle autorizzazioni disponibili è limitato”. A spiegarlo è il vice Presidente Vicario diConfimprese Italiae coordinatore regionaleConfimprese Sicilia, GiovanniFelice, commentando i rilievi inviati dalpresidente della RepubblicaSergioMatterellaall’indomani dell’approvazione delddl Concorrenza. Per Confimprese, c’è il rischio che scoppi una vera e propria “guerra per le licenze” in unacategoria(quella degli ambulanti) già molto vessata dallacrisi economica. “Se è vero che laCorte Costituzionalee laGiustizia Amministrativasi sono pronunciate – spiega GiovanniFelice– , il problema non è nel conflitto tra le norme emanate dalle varie istituzioni, ma nello stabilire se il commercio suaree pubblicherientri tra quelli che  sempre in base alle direttive comunitarie sono così regolamentate”. Il vice presidente Vicario di Confimprese Italia ha specificato infatti che “nel caso in cui il numero delleautorizzazionidisponibili per una determinata attività economica sia limitato a causa della scarsità di risorse naturali o delle capacità tecniche utilizzabili, l’autorizzazione deve essere rilasciata per unadurata limitata”. Ma il commercio su aree pubbliche non rientrerebbe più nella fattispecie citata dal presidente della Repubblica, perchè, spiega Felice “ci sono i dati dell’osservatorio nazionale sul commercio, che evidenziano come leautorizzazioni attualmente in vigore sono al minimo storicorispetto al 2006. Infatti, dopo avere raggiunto un picco nel 2016 con195.583 autorizzazioniin Italia al 31 marzo 2023 sono16.0145, oltre35.000 unità in meno, di cui19.056 nell’ultimo triennio“. Nel 2006, anno della prima legge sulleliberalizzazioniin Italia, le aziende ambulanti inSiciliaerano 18.934. Il massimo delle aziende è stato raggiunto nel 2015 sfiorando le quasiventiduemila aziende(21.941). Oggi – stando ai dati di Confimprese Italia – le aziende ambulanti in attività sono 17.701 il che significa che ci sono 4200 aziende in meno del valore massimo e quindi una disponibilità di posteggi pari a 23,7 per cento del totale delle licenze. “Come si fa a sostenere che la domanda è maggiore della disponibilità di posteggi se ad oggi c’è grande disponibilità degli stessi in tanti mercati? – ha domandato Felice – Ad oggi, i Comuni mirano a restringerli ed a rendere ancora più periferiche le loro dislocazioni accentuando le condizioni di crisi del settore”.