Anche in Sicilia c’è la neve ma non gli spazzaneve. Nuovi fondi ai Comuni

La Sicilia non è famosa soprattutto per il suo biancore, ma ci sono diversi Comuni tra i monti che soffrono delle difficoltà legate alla neve enon sono preparati ad affrontarle. Mancano i mezzi. Quest’anno l’inverno sembra non sia arrivato e l’Isolanon ha avuto particolari difficoltà. Il primo di marzo 2024, per esempio, la media è di 16 gradi nell’Isola. Il maltempo ha portato 61 centimetri di neve a San Mauro Castelverde, sulle Madonie, nel messinese. La stazione diSanta Domenica Vittoria, nel territorio di Randazzo, sull’Etna, ne conta 19. Ma non sempre è così. Proprio un anno fa la Sicilia ha dovuto affrontareforti nevicate. Sull’Etna, cumuli di neve di cinque metri e forte vento hanno bloccato per giorni lestradedel vulcano. Le competenze si dividono tra leCittà metropolitanedi Palermo e Catania (per le strade provinciali). L’Anasinterviene su strade statali e autostrade. I singoliComunisi muovono sulle proprie strade. Proprio a18 amministrazioni comunalidei tre Parchi, laProtezione civile regionaleha messo a disposizione2,2 milioni di euro.Fondi da spendere entro il 2025 per acquistare nuovispazzanevee piccoli mezzi con cui affrontare le emergenze. Leggi anche –Crolla una diga, allarme sul cellulare: è un test di Protezione civile Le aree montane più a rischio sono quelle dei tre principaliparchi.L’Etna, con piano Provenzana e Rifugio Sapienza. LeMadonie, con Piano Zucchi e Piano Battaglia. Il parco deiNebrodiche abbraccia le province di Messina, Enna e Catania. LaProtezione civileharipartito i fondicreando tre gruppi di Comuni, uno per ogni Parco. Ad ogni gruppo andranno733 mila euro. Le risorse vengono distribuite secondo accordi tra i Comuni. ANicolosi, per esempio, sul cui territorio sorge la stazione sciistica del Rifugio Sapienza (versante Sud dell’Etna), l’amministrazione guidata dal sindaco AngeloPulvirentiha già presentato la “dichiarazione di spendibilità”. È l’atto con cui la Protezione civile potrà erogare al Comune circa380 mila europer comprare uno spazzaneve. “Sarà acquistato unMercedes Unimog– spiega il sindaco – e se ci fossero altri fondi si potrebbero acquistare moduli aggiuntivi per pulire le strade dallacenere vulcanica“. A Ragalna il sindaco, SalvatoreChisari, si prepara a spendere circa50 mila europer comprare un mezzo piccolo, adatto a sgombrare dalle neve le strade del paese. “Abbiamo già unospargisalee una pala meccanica, ma sono vetusti – racconta il primo cittadino – questo nuovo mezzo potrebbe essere un validosupporto“. Stessa scelta anche aMaletto, che è in procinto di indire la gara per comprare un Bobcat da circa200 mila euro. Leggi anche –Protezione civile, i Comuni non ci credono. In bilancio somme irrisorie Anche nel Parco deiNebrodiil sindaco diCaronia, GiuseppeCuffari, si è accordato con il Comune diCapizzi. I due enti spenderanno77 mila europer acquistare due mezzi piccoli e facilmente gestibili per le necessità dei rispettivi territori comunali. Saranno dei Pick-up con lamaraschianevee spazzaneve. C’è poi il caso diPolizzi Generosa: è il Comune del parco delle Madonie che potrà beneficiare interamente del finanziamento da733 mila euro. Per poi coordinarsi con i Comuni vicini. Come riferisce infatti il sindaco, Gandolfo Librizzi, “Polizzi è inconvenzionecon gli altri Comuni del Parco,Petralia,CollesanoeIsnello, per la gestione unitaria dell’area montana diPiano Battaglia. L’amministrazione ha già avviato le procedure di gara per comprare un mezzo spazzaneve grande, unUnimog da circa 600 mila euro, e un altro mezzo più piccolo”. Sono parecchi quindi i Comuni montani che presto avranno nuovi mezzi. Non è certo, però, che le nuove dotazioni possano esseregià disponibiliper l’attuale stagione invernale. Leggi anche –Cambiamento climatico, 90 miliardi di costi in 40 anni. Il Piano del Ministero In servizio, al momento, ci sono i mezzi delleCittà metropolitane. L’ex Provincia diPalermopuò contare su almenosei mezziper le necessità delle strade provinciali e del comprensorio turistico diPianoZucchiePianoBattaglia, sulle Alte Madonie. Si tratta di uno spazzaneve con vomere anteriore e turbina fresaneve, un’altra turbina fresaneve che si adopera solo in caso di fortissime precipitazioni, una pala meccanica con benna, ungatto delle nevie due benne da utilizzare a supporto. Nel “Piano di emergenza neve” al centro ci sono proprio queste due località, molto frequentate anche perché sono le uniche stazioni di turismo sulla neve dellaSicilia centro-occidentale. Complessivamente, il Piano Neve della Prefettura di Palermo elenca 30 Comuni a rischio. ACatania, invece, laCittà metropolitanadeve occuparsi deidue versanti dell’Etna. A NordPiano Provenzanae a Sud ilRifugio Sapienza, dove ci sono i ricoveri rispettivamente di tre e nove mezzi. Tra questi tre turbofrese, tre spargisale, un trattore con vomere, tre caterpillar, una pala meccanica e un camion con serbatoio per rifornimenti. Alcuni mezzi avrebbero peròtra 15 e 20 anni di vitaalle spalle. Inoltre, la Città metropolitana ha un contratto di noleggio di mezzi per ilcarico e scarico di saleantighiaccio. Leggi anche –Capodanno, la Sicilia recupera rispetto a Natale. Ma il turismo è “al risparmio” Su tutte lestrade statalie in alcuneautostradea rischio neve, ogni intervento spettaall’Anas. Il territorio siciliano è coperto da15 mezzi spazzaneveper la parte occidentale (Palermo) e21 per la Sicilia orientale(in particolare Floresta e Cesarò). Altrisei mezzicoprono l’autostrada A19 Palermo-Catania, l’A29 Palermo-Mazara e la diramazione per Trapani, nei tratti soggetti al rischio di nevicate. Nel corso di questo invernol’Anasha adoperato30 mila quintali di saleper mettere in sicurezza le strade rispetto al rischio di gelo e neve. Per quanto riguarda nello specificol’A19, il rischio più alto è tra Scillato e Ponte Cinque Archi, dove l’autostrada in alcuni tratti raggiunge i760 metri sul livello del mare. Per le esigenze sia di tratti stradali che autostradali, nei Centri Neve dell’Anas di Enna e di Tremonzelli sono pronti unadecina di mezzitra spandisale, lame sgombraneve e cisterne. Ogni emergenza viene gestita secondo unPiano operativoconcordato con Prefetture e Polizia stradale.