Aria inquinata in Sicilia. Respiriamo veleni, ma sulla carta è tutto in regola

Aria inquinata in Sicilia:biossido di azotoepolveri sottili(Pm10 e Pm2,5) regnano a Catania, Palermo, Messina, Gela e Ragusa. Però ètutto in regolacon la legge. I valori sono stati rilevati dall‘Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente (Arpa Sicilia)nel corso del 2022. Rientrano nei limiti stabiliti dalDlgs 155/2010. Tuttavia, le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aiutano a comprendere quanto siano effettivamentepericolosigli inquinanti che i cittadinirespirano regolarmente. Per quanto riguarda ad esempio ilbiossido di azoto, un gas tossico prodotto dal traffico veicolare, la media annua consentita dalla legge in vigore è di40µg/m³ (microgrammi per metro cubo). Per l’Oms, invece, il limite dovrebbe essere di10µg/m³. A Palermo ha superato i53µg/m³, a Catania i46µg/m³ Stessa cosa per lepolveri sottili Pm10, provenienti da incendi, autoveicoli, riscaldamento o industrie. Per legge, non dovrebbero superare la media annua di40µg/m³, per l’Oms 15.Valore superato nel 2022 in quasi tutte le60stazioni di rilevamento Arpa. Leggi anche –In Sicilia l’aria è sempre più pesante. Si spreca l’acqua e mancano i depuratori La rete di monitoraggio diArpa Siciliaè costituita da60 postazioni fissedi misurazione distribuite nell’Isola e dacinque laboratori mobili. Cinque le zone individuate. Catania, Palermo e Messina con 20 Comuni monitorati. Le zone industriali con21 Comuni monitorati). Poi, il resto dell’Isola. Anna MariaAbita, direttrice dell’Unità operativa complessa Qualità dell’Aria diArpa Sicilia, riassume i dati più evidenti: “Per quanto riguarda il Pm10 – dichiara sul sito dell’ente – non si ha innessuna stazioneil superamento del valore limite come concentrazione media annua”. Perl’ozonoO₃ “si evidenzia il superamento del valore obiettivo per la protezione della salute umana in diverse stazioni della zona Aree Industriali, nell’agglomerato di Catania e nella zona Altro. Per quanto riguarda ilBenzene, in nessuna stazione si ha il superamento del valore limite come concentrazione media annua, tranne che nella stazioneAugusta Marcellino“. Nella zona industriale di Siracusa “si sono registrati diversi superamenti dellasoglia olfattiva dell’idrogeno solforato, in particolare nella stazione di Priolo”. Leggi anche –Transizione ecologica a rischio: in Sicilia spreco d’acqua e troppi siti inquinati Ilimiti di leggedel biossido di azoto sono stati superati solo intre stazioni di trafficourbano, aCataniaePalermo. Il valore limite orario (200 µg/m3) “è stato superato una sola volta nella stazioneSR-Via Gelarispettando dunque il numero massimo di superamenti consentiti pari a 18″, scrivono i tecnici diArpa Sicilia. Cconsiderando il periodo 2012-2022 il trend della concentrazione media annua di NO2è in diminuzione o stazionario. Permangono tuttavia delle criticità in particolar modo negliagglomerati urbani“. A voler considerare, però, le linee guidaOms, l’NO2ha superato il valore di 10µg/m3in quasi tutte le stazioni. Inoltre, se fosse già in vigore la nuova direttiva sulla qualità dell’aria proposta dallaCommissione europea, nel 2022 la Sicilia sarebbe fuori limite in almenoun terzo delle stazioni. La proposta è stata pubblicata il 26 ottobre 2022. Ridurrebbedella metà le medie annualidi NO2e Pm10 e del 60 per cento quelle del Pm2,5. Leggi anche –Biossido d’azoto nell’aria: il killer invisibile a Palermo e Catania “Non sono stati registrati superamenti del valore limite come media annua delparticolato fine Pm10(40µg/m3). Si va oltre però il valore limite come numero di superamenti della media giornaliera nellaZona Aree Industriali“, sottolinea Arpa, mentre “nessuna stazione ha superato per il PM2.5 il valore limite (20 µg/m3)”. Anche in questo caso, i limiti di legge sonorispettati. Ma non quellidell’Omse nemmeno quelli della futuradirettiva comunitaria. Il monitoraggio degliidrocarburi non metanici(Nmhc) “ha rilevato la massima concentrazione media oraria nella stazionePace del Mela(3699 µg/m³) e la più alta percentuale di superamenti nella stazioneAugusta-Megara“. Gli idrocarburi Nmhc Contribuiscono alla formazionedell’ozonoe sono i responsabili didisturbi olfattivi (odori percepiti)che le popolazioni di queste aree lamentano. I Nmhc non sononormati, ma vanno monitorati. L’atto al momento è fase diaggiornamento.