Assemblea Anci, 250 sindaci siciliani chiedono “interventi strutturali”
Oltre la metà dei sindaci siciliani, 250 su 391, ha partecipato alla40esima assemblea nazionale di Anci. Nell’incontro diGenovagli amministratori siciliani hanno ribadito lanecessità di interventi strutturali“che tengano conto della condizione di insularità e delleprofonde diversità socioeconomiche delle nostre comunità, segnate da un processo diimpoverimentoche pare inarrestabile e dove il tasso didisoccupazione, in particolare fra i giovani, ha raggiunto livelli altissimi”, come ha dichiarato il presidente dell’Anci Sicilia Paolo Amentasindaco di Canicattini Bagni. Dei391 Comuni siciliani,ben 181hanno attualmente uncommissarioper l’approvazione delbilancio.Un centinaiosi trovano invece in situazione di difficoltà economica sancita daldissestofinanziario o dalla procedura del cosiddetto“pre-dissesto“. Problemi economici che si riscontrano “nell’annosaemergenza rifiuti, nellospopolamentoaggravato anche dalle ultime norme che impongono il dimensionamento scolastico e lachiusura di ospedali di prossimità, l’eccessivo aumento dei costi dell’energia che i comuni spesso pagano il doppio del costo di mercato, l’impossibilità di assicurare servizi pubblici efficienti per mancanza di risorse e per una finanza locale disallineata con il resto del Paese per i già noti problemi legati anche alla riscossione e per ilbasso reddito pro capiteche caratterizza in particolare le famiglie che vivono nelle città del Sud”, ha spiegato Amenta Nel corso dell’evento, ospitato nellasala della Lanterna della Fiera di Genova, si sono succeduti interventi da parte dei sindaci dei maggiori Comuni italiani. Alle richieste, comprese quelle dei sindaci siciliani, ha risposto a nome del governo nazionale ilministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “Ho ben presente – ha spiegato il ministro rivolto ai sindaci – le vostre difficoltà, e le risorse da utilizzare non sono mai abbastanza. Ma il momento è delicato ed è necessario collaborare tra livelli istituzionali. Confido nella piena collaborazione per la salvaguardia degli obbiettivi complessivi”. Il riferimento è innanzitutto allanuova legge di Bilancio, un documento che Giorgetti definisce come “prudenziale” dato il difficile contesto internazionale e quindi economico. Il ministro ha quindi illustrato la parte delle norme che riguardano punto per punto gli enti locali, dagli enti in dissesto a quelli in riequilibrio finanziario, ha illustrato le misure più urgenti per le città metropolitane per il risanamento del disavanzo, per la valorizzazione dei piccoli comuni, per la progettazione e la messa in sicurezza dei territori.Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, ha invece ribadito l’intervento del governo sulle risorse delPnrr, oggetto questa estate di unarimodulazionee di una successivoripensamento per la parte relativa ai Pui delle città metropolitane. “Nel quadro complessivo di preoccupazione nell’interesse dei Comuni – ha spiegato Piantedosi – stiamo valutando il finanziamento progettuale degli interventi già programmati che avverrà dopo la decisione definitiva che aspettiamo dalla Commissione europea”. Leggi anche –Piani urbani integrati, ritorno nel Pnrr? Anci Sicilia: “Valutazione in corso” Tra gli interventi dei sindaci si segnala quello delprimo cittadino di Catania, Enrico Trantino. “Ilsistema finanziarioe dellariscossionedei Comuni – ha detto Trantino – ha bisogno di unarimodulazione, altrimenti i deficit gli enti locali non potranno reggere a lungo. Non si puòridurre il personaleper risolvere i problemi del bilancio comunale perché questo creerebbe un un problema digaranzia dei servizi. Sarebbe, invece, necessaria la creazione di un Fondo per i crediti difficilmente esigibili. Sarebbe stato, quindi, auspicabile che il Pnnr avesse permesso ai comuni in questa situazione di ripartire”. L’assemblea, durata complessivamentetre giorni, ha visto infine le conclusioni delpresidente Anci, il sindaco di Bari Antonio Decaro. ”In questi tre giorni – ha detto Decaro in un passaggio del suo intervento conclusivo – abbiamo ascoltato ilpresidente della Repubblica Mattarella, la presidente del ConsiglioMeloni, ministri, sottosegretari, ilcommissario europeo, il presidente dellaCeietutti hanno riconosciuto la centralità del nostro ruolo, la centralità del sindaco nel sistema democratico e istituzionale del nostro Paese ma anche l’importanza del nostro lavoro quotidiano con le piccole e le grandi responsabilità che affrontiamo ogni giorni”. Decaro ha concluso citando il presidente della Repubblica. “Mattarella ha detto che l’Italia conta su di noie noi possiamo assicurare che sentiamo tutto il peso e tutto l’onore di questo impegno, lo sentiamo così forte che a volte ci capita anche di sbagliare, di essere un po’ sopra le righe, di ostinarci a pretendere quello che riteniamo sia un diritto non per i sindaci ma per le nostre comunità”, ha concluso il presidente di Anci.