Reddito di cittadinanza, i navigator rischiano l’ingorgo

Al primo giorno di lavoro, i 429 tutor assunti si ritroveranno a gestire, in media, 364 cittadini ciascuno. Un traffico destinato ad aumentare I navigator siciliani sono 429, una bella fetta dei quasi 3 mila italiani. La maggioranza sarà concentrata nelle due province più popolose: ce ne saranno 125 a Palermo e 120 a Catania. E, sin dal primo giorno di lavoro, si ritroveranno sulla scrivania almeno 151 mila pratiche: tante sono le richieste direddito di cittadinanzaapprovate in Sicilia entro il mese di luglio secondo gli ultimi dati diffusi da Inps. Vuole dire che ogni tutor, al primo giorno di lavoro, si ritroverà in media con 350 cittadini da accompagnare verso una nuova occupazione. Va ancora peggio ai navigator palermitani, che si dovranno spartire 46 mila “pratiche”, 371 a testa. Sono cittadini da seguire, consigliare, monitorare. L’incarico dei navigator e l’assunzione dei nuovi operatori passa dai fondi stanziati dal governo per il potenziamento dei centri per l’impiego. Degli oltre 800 milioni disponibili a livello nazionale, alla Sicilia ne sono destinati circa 60: 32,5 milioni nel 2019 e poco meno di 28 milioni per il 2020. I nuovi professionisti avranno parecchio traffico da gestire nell’isola: al momento solo la Campania ne ha inoltrate di più. Con tutta probabilità il volume di lavoro dei navigatori siciliani (e non solo) aumenterà. Perché ci sono migliaia di richieste ancora in fase di istruttoria e migliaia che arriveranno nei prossimi mesi. Per quanto riguarda la classifica dei capoluoghi provinciali, troviamo al primo posto Palermo con 46 mila e 491 domande accolte. Seguono Catania, con 35 mila e 33 accolte, Agrigento, con 12 mila 245 accettate. E poi Siracusa (12.020 accolte), Trapani (10.182 accolte), Caltanissetta (8.405 approvate), Ragusa ( 5.782 approvate) ed Enna (442 accettate). Il percorso dei navigatori è iniziato il 25 giugno 2019, quando l’Agenzia nazionale politiche attive lavoro (Anpal)ha pubblicato le graduatorie sicilianerelative al concorso nazionale per diventare navigator. Sono divise per provincia e separate tra idonei (chi ha raggiunto un punteggio di 60/100) e vincitori (in caso di pareggio, la priorità è spettata a chi ha il voto di laurea più alto). Il loro obiettivo è avviare la “seconda fase” del reddito di cittadinanza: aiutare chi riceve il reddito di cittadinanza a trovare un lavoro. Come richiesto dal bando che ha indetto il concorso nazionale, i navigator devono essere laureati in Economia, Giurisprudenza, Scienze politiche, Scienze delle pubbliche amministrazioni, Sociologia, Scienze della formazione e Psicologia. Tra i requisiti richieste c’è anche la conoscenza delle normative sul lavoro, delle dinamiche del mercato lavorativo locale e delle norme vigenti in materia di benefici, incentivi e sussidi di disoccupazione. È anche necessaria la capacità di valutare i percorsi e le competenze professionali dei beneficiari di reddito di cittadinanza. L’incarico
durerà fino al 30 aprile 2021 e il compenso lordo annuo sarà di
oltre 27 mila euro, cui si aggiungeranno 300 euro mensili lordi come
rimborso forfettario delle spese di viaggio, vitto e alloggio. Il
navigator dovrebbe essere – secondo il quadro definito dal governo
– la figura professionale che, nei Centri per l’impiego, gestirà e
supporterà l’inserimento (o il reinserimento) nel mondo del lavoro
dei beneficiari del reddito di cittadinanza. Dei tutor, ma anche dei
controllori. Spetta infatti ai navigatori accertarsi che vengano
rispettate le norme del Patto per il lavoro e l’inclusione sociale,
firmato dal Centro per l’impiego o da un’agenzia per il lavoro.
Il compito è quindi duplice. Da una parte i navigator devono
sottoporre ai propri assistiti le opportunità di lavoro congrue al
titolo di studio, percorso accademico o alle esperienza
professionali. Dall’altra dovranno verificare se i diretti
interessati ricevano regolarmente la quota di reddito prevista,
frequentino i corsi di formazione e le attività socialmente utili
previste dal patto e accettino una delle tre offerte di lavoro
considerate congrue, pena l’esclusione dal reddito di cittadinanza.
Ogni passo dovrebbe essere tracciato: navigator dovranno fornire
report constanti sulle proprie attività e sul percorso dei loro
assistiti.