Catania, intesa tra Comune e Rfi su infrastrutture e rigenerazione urbana

Catania, intesa tra Comune e Rfi su infrastrutture e rigenerazione urbana

IlComune di Catania, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) eFS Sistemi Urbani, rispettivamente società capofila del Polo Infrastrutture e del Polo Urbano del Gruppo FS, hanno sottoscritto unProtocollo d’Intesa finalizzato al potenziamento delle infrastrutture e alla rigenerazione urbanadelle aree dismesse o in dismissione di proprietà del Gruppo FS presenti nella città siciliana. L’accordo prevede l’istituzione diuna Cabina di Regia e un Tavolo Tecnicocon l’obiettivo di definire e sviluppare la strategia e gli interventi per le infrastrutture di Catania. In particolare, le società del Gruppo FS RFI e FS Sistemi Urbani, e il Comune di Catania, lavoreranno insieme per promuovere e favorire interventi diefficientamento del sistema dei trasporti ferroviarie stradali, attraverso il miglioramento dell’integrazione modale, la ricucitura degli spazi urbani della città e il potenziamento dell’attrattività complessiva delle aree (ad esempio ex scali merci ed ex officine ferroviarie, anche tramite l’inserimento di nuovi servizi pubblici e privati). Il protocollo è stato siglato daEnrico Trantino, Sindaco del Comune di Catania, Dario Lo Bosco, Presidente di RFI, Umberto Lebruto, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Sistemi Urbani alla presenza di Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS e Paolo La Greca, Vicesindaco con deleghe all’Urbanistica, Mobilità e Rapporti con l’Università del Comune di Catania. Leggi anche –Ferrovie a una corsia e non elettrificate. Pendolaria boccia (di nuovo) la Sicilia Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS Italiane ha dichiarato: “La firma del Protocollo d’Intesa con il Comune di Catania è un chiaro esempio di come il Gruppo FS intenda progettare e realizzare opere infrastrutturali integrate che siano prima di tutto condivise con i territori e cheproducano valore e benefici alle comunità interessate. Quest’intesa è l’inizio di un percorso che ha l’obiettivo di fornire ai cittadini servizi di mobilità connessi e intermodali e riqualificare spazi urbani ad oggi non utilizzati rendendoli attrattivi e centri di servizi e utili funzioni”.“Attraverso la realizzazione di queste opere ferroviarie Catania –ha dichiarato Enrico Trantino, sindaco del Comune di Catania– potrà beneficiare di corridoi di mobilità su ferro, siano essi regionali, nazionali e internazionali per connettere la Sicilia al continente europeo. Interventi di fondamentale importanza per il sistema ferroviario anche in prospettiva del Ponte sullo Stretto, che hanno anche lo straordinario vantaggio di restituire alla Città di Catania il rapporto con il mare, negato da oltre 160 anni da una cintura ferroviaria che ha impedito un’osmosi virtuosa del benessere collettivo dei cittadini dell’area metropolitana etnea”. Così il sindaco di Catania Enrico Trantino commenta l’accordo, tranite un post sui suoi canali social: “Oggi abbiamo firmato il protocollo d’intesa con l’A.D. del gruppo Ferrovie dello Stato dott. Ferraris, per il “Nodo Catania”.Prevede l’interramento della stazione e dei binari, e l’efficientamento dell’intera rete ferroviaria. Inoltre si prevede unriassetto per le ex officine di Piazza Europa, le ex officine e l’ex scalo merci di Catania Acquicella,e le aree liberate per l’interramento della stazione di Catania Centrale. Si tratta di un primo importantissimo tassello per la restituzione del nostro waterfront alla città. Adesso dovranno essere avviati i tavoli tecnici e il dibattito pubblico, per un percorso che certamente non potrà essere breve, ma si svilupperà per qualche anno. I pessimisti scriveranno “forse lo vedranno i nostri nipoti”. Gli ottimisti e chi ama Catania comprenderanno il valore dell’accordo oggi sottoscritto, per il quale, fin dall’inizio del nostro mandato, abbiamo lavorato alacremente Paolo La Greca e io. Ogni più lungo cammino comincia muovendo un passo. Così, come abbiamo pressato per giungere alla firma, chiederemo che si accelerino le ulteriori fasi.Non so quanto ci vorrà, ma il processo è irreversibile. E se dovesse essere tra sei, otto o dieci anni, saremo comunque fieri di avere dato l’avvio alritrovato abbraccio tra il mare e la città, separati dal 1860“.