Scappare dal clima. I prossimi migranti climatici potrebbero essere i siciliani
Ilclimapotrebbe essere il prossimo motivo per cuiabbandonare la Sicilia. I prossimimigrantipotrebbero essere ancora siciliani, già in partenza soprattutto dallezone internedell’isola. Imigranti climaticisono un fenomeno studiato da tempo e con cui la Sicilia fa i conti accogliendo ogni annomigliaia di profughiprovenienti in maggioranza daAfrica e Asia. Non solomigranti economicidunque, ma appunto enormi parti di popolazione che scappano dasiccità,alluvionieincendidiventatieventi estremi. Un problema che in futuro, senzainterventi adeguati, potrebbe riguardare in maniera massiccia i territori periferici della nostra penisola, per natura più esposti a climi più caldi e meno piogge, come laSicilia. Leggi anche –Migranti: più numerosi verso l’Italia. Spinti da fame, guerra, una vita migliore Il nostro paese ha registrato ufficialmente i suoi migranti climatici nel 2022. Non è un caso. Proprio due anni fa, ricorda il rapporto diLegambiente“Il clima è cambiato”, in Italia in 10 mesi si sono verificati254 fenomeni metereologici estremi. Il 27% in più rispetto il 2021. Stando poi al reportGrid 2023dell’Idmc(Internal desplacement monitoring center) nel 2022 oltre4 mila personehanno lasciato ilCentro Italiae300sono rimasti sfollati nello stesso anno. In Italia non hanno pesato soloalluvioni, ma ancheincendi.Il nostro paeseinsieme aPortogallo,KazakistaneRussiaha registratonove mila sfollatiin totale a causa degliincendi boschividel 2023. La situazione è stata più grave inTurchiaeGrecia, che hanno registrato rispettivamente 1.500 e 700 sfollati per lo stesso motivo. Leggi anche –Frane e alluvioni: Sicilia fragilissima. Milioni di euro ma il problema rimane Secondo il rapporto“Groundswell” della World Bank (2021)entro il2050almeno216 milioni di personesaranno costrette a migrare a causa delle conseguenze delcambiamento climatico. Il numero più alto riguarderà l’Africa sub-sahariana, da cui andranno via86 milioni di persone, pari al 4,2% della popolazione totale. Dall’Asia orientalee dall’area del Pacificoè prevista la partenza di49 milioni di persone, che saranno40 milionidall’Asia meridionale. Citando questo report,Legambienteha evidenziato come “inAfrica settentrionaleè prevista la più alta percentuale di partenza di migranti climatici,19 milioni di persone, pari al 9% della sua popolazione. In questo caso a causamancanza di acqua. Leggi anche –Sicilia, l’acqua sta finendo. Troppi consumi e reti bucate. Fondi Pnrr e Psc Il Mondo sta vivendo glianni più caldi dal 2014, quel che sta emergendo è la “normalizzazione delle temperature record” spiega il rapporto Grid. Una condizione che si sta avvertendo anche inEuropa, dove le temperature sono aumentateil doppio più velocementedellamedia globalenegliultimi 30 anni. “L’anno scorso è stato il secondo più caldo mai registrato nel Vecchio Continente, che ha anche sperimentato l’estate più caldae lapeggiore siccitàdegliultimi 500 anni” ha evidenziato l’Internal desplacement monitoring center. L’attuale disastro ambientale non arrivain maniera improvvisa o contro le previsioni. Gli scienziati stanno, inoltre, avvertendo sulla possibilità che ildeficit idricopossa diventare un’altra “nuova normalità”. Leggi anche –Sicilia, l’acqua sta finendo. Troppi consumi e reti bucate. Fondi Pnrr e Psc Il recente rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)ha spiegato come i prossimi anni sarannodeterminatiper affrontare ilcambiamento climaticoe quindiridurrele migrazioni climatiche. Legambiente ha aggiunto poi come, l’azione climaticafinora intrapresa dai governi èinsufficientee dunque sarà molto più semplice, al contrario, raggiungere iltraguardo drammaticodi unaumento di temperaturadi quasi3°C entro la fine del secolo. Non è possibile stimare quando le condizioni climatiche costringeranno anche i siciliani ad emigrare in maniera massiccia verso altri territori, ma quel che sappiamo già oggi è che il70 per cento del territorio della Siciliaè arischio desertificazionesecondo ilCentro Studi per il Cambiamento Climaticoe che gli scienziati evidenzianoil rischio desertificazione da circa 20 anni. La Sicilia potrebbe presto essere la nuova Tunisia.