Cna Catania, sì alle pedonalizzazioni “ma artigiani non siano lasciati indietro”

PerCna Cataniale pedonalizzazioni non sono un tabù, ma quella dipiazza Federico II di Svevia,meglio nota ai catanesi comepiazza Castello Ursino,“pone alcuniproblemi praticiche necessitano certamente di una soluzione”. I vertici della confederazione degli artigiani etnei precisano di non essere “pregiudizialmente contrari allenovità amministrative“, respingendo l’idea di “battaglie ideologiche,che talvolta comportano il rischio di essere anche (in alcuni casi molto) di retroguardia”. Allo stesso tempo, però, “è facile prevedere come la chiusura nel medio-lungo periodo produrràbenefici per le attività di ristorazione,già oggi con avventori in buona parte turisti. Lo stesso non si può però dire per leattività artigianalie per quellecommercialinon legate al flusso di visitatori”. “Resterebbero infatti tagliati fuori dalla possibilità di essere raggiunti dai propri clienti alcuniartigiani che storicamente operano nella piazzanel segmento dell’autoriparazione, grossisti con relativa movimentazione merci e non solo”, osservano da Cna Catania. “Nell’ottica di non lasciare indietro nessuno, operandoscelte di viabilità così impattanticome la pedonalizzazione di un’area l’amministrazione comunale dovrebbe ragionare per tempo alle possibilisoluzioni ‘di sopravvivenza’da presentare aesercenti, lavoratori, residenti.Alcune proposte possiamo avanzarle noi. Intanto sui tempi. Serve dare modo a chi volesse spostare la propria attività di rinvenire alternative ragionevoli in un lasso temporale di almeno otto/nove mesi che scongiuriimmediati crolli di fatturato“. “Si dovrebbe prevedere, poi, per chi opera nell’area che si intende pedonalizzare, una serie disgravi fiscali per quel che concerne i tributi comunali“, suggeriscono dall’associazione, “in maniera da alleviare gli oneri degli operatori in un momento di oggettivamente difficoltosa transizione, come pure ilcomodato d’uso di eventuali locali di proprietà comunale inutilizzatidove eventualmente andare a svolgere l’attività. Insomma, previa verifica della fattibilità legale, servono oggi soluzioni eccezionali per un momento eccezionale. Oltre che di merito, è soprattutto una questione di metodo. Ricordiamo come in tal sensodieci presidenti su undici delle Commissioni consiliariavessero già impegnato l’amministrazione comunale a porre in essere qualunque attività inerente la pedonalizzazione della piazza solo contestualmente e non successivamente la sua attivazione e astipulare un protocollo di intesa con le associazioni di categoriae dei cittadini”. “Andrebbe pertanto preso in seria considerazione ilpiano di viabilità alternativoproposto da un gruppo di operatori”, concludono dalla confederazione degli artigiani, “unpiano ragionevoleche l’amministrazione potrebbe accettare almeno invia sperimentale,dando il tempo a chi volesse di trovare ‘altre strade’. Da parte di Cna Catania vi è tutta la possibile disponibilità al dialogo con il primo cittadino,Enrico Trantino,e la sua giunta, ma certo non possiamo assistere inattivi al ‘soffocamento’ foss’anche di un singoloartigiano/imprenditore“.