Confagricoltura Ragusa denuncia ritardi sui crediti d’imposta per gli investimenti

La legge c’è, i soldi no:è la situazione denunciata daConfagricoltura Ragusa,secondo cui le imprese agricole del Mezzogiorno vi sarebbero ritardi nelriconoscimento dei crediti di imposta per gliinvestimenti effettuati l’anno scorso.La proroga della misura dedicata al Sud Italia prevista nella legge di Bilancio 2023, infatti, non è ancora entrata in vigore per il settore primario. Alimentando, così,dubbi e incertezze tra le aziende del comparto.Il ritardo, secondo Confagricoltura, è dovuto alla mancata comunicazione del regime di aiuti allaCommissione Uee al conseguente mancato inserimento dei diritti di credito nelRegistro Nazionale degli Aiuti di Stato(Sipa) e nelSistema Informativo Unificato di servizi dei comparti agricolo e agroalimentare(Sian). La misura riguarda il sostegno agli investimenti effettuati inmacchine, attrezzature e impiantistica.Per questo motivo è necessario che le vacatio procedurali vengano sanate il prima possibile per sbloccare l’erogazione di crediti di imposta, su cui le aziende del Mezzogiorno hanno fatto affidamento scegliendo diinvestire nel miglioramento della produttivitàe anche della sostenibilità dei propri processi. “Il credito d’imposta”, dichiara il Presidente di Confagricoltura Ragusa,Antonino Pirrè,“rappresenta un importante strumento per sostenere gli investimenti e la modernizzazione delle aziende agricole. Il suo mancato tempestivo riconoscimento rischia divanificare gli sforzifatti da per migliorare la propria competitività”. “La situazione è davvero paradossale: dopoben oltre 15 mesi“, spiega Pirrè, “le aziende agricole non sono ancora in condizione di presentare la richiesta del credito d’imposta. E, qualora abbiano fatto investimenti importanti confidando in unanorma di legge, adessosono in unasituazione finanziaria graveche le espone al rischio insolvenza. Uno stallo che mette gravemente in difficoltà i nostri imprenditori. Già vessati dall’aumento dei costi di produzione, dalla difficile congiuntura economica e da una grave siccità. Chiediamo interventi di massima urgenza persbloccare la situazione“, conclude Pirrè, “consentendo alle aziende di beneficiare delle risorse a cui hanno diritto. Non possiamo permetterci di lasciare le imprese del Mezzogiorno indietro, specie in unmomento così delicato per l’intero settore agricolo“.