Manca personale per i fondi Ue: una task force alla Regione

Una “squadra speciale” per smaltire le pratiche del PO FESR 2014-2020. Sarà costituita da 28 dipendenti regionali. Altri otto tra funzionari e istruttori arrivano dalla controllata Servizi Ausiliari Sicilia La Regione non ha personale sufficiente
per gestire i fondi europei. E così ha deciso di pescare un po’ al
proprio interno e un po’ da una società controllata. Con due
delibere, la giunta coinvolgerà in tutto 36 tra funzionari e
istruttori, incaricati di accelerare gli ingranaggi burocratici
dietro il PO FESR 2014-2020. Nella prima delibera, la più corposa, la Regione istituisce una “task force presso il dipartimento regionale delle Attività produttive per attività di rendicontazione”. È formata da 28 persone. Non si tratta di nuove assunzioni, ma di “assegnazione straordinaria di personale regionale di ruolo”, sino al 31 dicembre 2020. Funzionari e istruttori devono “supportare il dipartimento nelle attività di rendicontazione, monitoraggio e controllo” delle misure relative ai fondi europei. L’esigenza di nuove risorse era già stata segnalata dall’assessorato, lo scorso anno, in alcune note. I dirigenti del dipartimento avevano segnalato a fine ottobre “la grave carenza di personale”, “che rischia di compromettere la delicata quanto complessa attività di gestione e rendicontazione delle ingenti risorse comunitarie, statali e regionali”. In parole povere: senza altri impiegati, si rischia di perdere i fondi. La richiesta del dipartimento, di “28 unità” è stata quindi soddisfatta dalla Regione. Il numero arriva da uno studio condotto da Deloitte, che ha stimato “il fabbisogno” di personale del dipartimento. Il 31 gennaio, il dirigente generale del dipartimento ha confermato l’urgenza della misura, anche a causa di “un ulteriore elemento di criticità”: nel 2020, 12 impiegati andranno in pensione. Leggianche–Fondi Ue, Musumeci brinda. “Ma conta la qualità dei progetti” In una seconda delibera, la giunta amplia i ranghi degli impiegati. Si tratta sempre di personale che si dedicherà ai fondi europei, ma in un’altra struttura e con altra provenienza. Sei funzionari e due istruttori lavoreranno nell’ufficio speciale Autorità di Certificazione dei programmi cofinanziati dalla Commissione Europea”. Il loro impegno settimanale è “ancora da definire”, ma – a differenza dei membri della task force – non sono dipendenti diretti della Regione. L’ufficio si appoggerà infatti a Servizi Ausiliari Sicilia, la società che Palazzo d’Orleans controlla con una quota superiore all’80 per cento e che è nata per fornire servizi solo ai suoi azionisti, cioè soprattutto la Regine e le Asl. Gli otto impiegati dovranno svolgere “attività di supporto tecnico-amministrativo all’autorità di certificazione”. Cioè, tra le altre cose, elaborare e trasmettere alla Commissione le domande di pagamento e certificazione, preparare bilanci e certificarne la completezza e mantenere la contabilità registrare i dati.