Decreto carburanti, Tar annulla l’obbligo di comunicare ed esporre i prezzi

IlDecreto carburanti è stato bocciato dalla giustizia amministrativa. “IlTribunale Amministrativo Regionale per il Lazio(Sezione Quarta), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto,lo accogliee, per l’effetto,annulla ilDecreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 31 marzo 2023“, si legge nella sentenza depositata oggi con protocollo16777/2023. Al provvedimento del ministero, che prevede l’obbligo di “comunicare al ministero dello Sviluppo economico i prezzipraticati per ogni tipologia di carburante per autotrazione commercializzato”, nonchél’esposizione dei prezzi medi inogni distributore, si sono oppostiFeGiCa, la Federazione gestori impianti carburanti e Affini,Figisc, Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti, insieme ad alcuni esercenti. Leggi anche –Caro benzina, “2,2 miliardi di incassi per lo Stato”. La protesta dei consumatori Secondo i magistrati amministrativi, che hanno accolto gli argomenti dei ricorrenti, il provvedimento hadei profili di incostituzionalità, sia perché il decretonon rappresentava “straordinaria necessità e urgenza”, ma soprattutto in quanto “il DM impone l’adempimento diobblighi(di esposizione e di aggiornamento del prezzo medio)sproporzionati, ingiustamente afflittivi ed irragionevolicostituendo il prezzo medio un dato assolutamente inutile rispetto alle scelte di consumo degli utenti e non rappresentativo delle dinamiche concorrenziali del settore”. Inoltre al decretosono mancati alcuni requisiti procedimentaliper l’esecuzione del provvedimento, ovvero le il parere del Consiglio di Stato e la comunicazione alla presidenza del Consiglio dei ministri. Il ministero dello Sviluppo economico (ora denominato ministero delle Imprese e del Made in Italy), ha annunciato che presenterà ricorso sulla decisione.