Deroga cardiochirurgia pediatrica a Taormina, i genitori: “Ora le certezze”

IlCentro di Cardiochirurgia pediatrica del Mediterraneo (CCPM) di Taorminadovrebbe andare verso unaderoga di legge, con uno stop quindi alle proroghe e a un proseguimento dell’attività,avviata nel 2010, definitivo. Ma igenitoridei pazienti, riuniti in un Comitato, temono che l’iter si inceppi enon si scongiuri la chiusura definitivadel centro dove da anni i loro figli sono assistiti. E chiedono certezze. “Abbiamo accolto con gioia dopo tante battaglie la decisione del presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, di chiedere finalmente laderoga al Ministero della Saluteper il mantenimento definitivo del CCPM. A seguito infatti delle numerose dichiarazioni da parte del governo nazionale di non avere problemi al mantenimento dei due centri di cardiochirurgia pediatrica in Sicilia, e che tale deroga dipendeva solo dalla Sicilia farne richiesta, eravamo convinti che l’iter verso la deroga potesse andare finalmente spedito”. Leggi anche –Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina, il grido delle mamme: “Non chiudetela” Lalettera dei genitori dei pazienti del CCPM di Taorminaarriva in risposta all’annuncio di ieri del presidente della Regionecirca un avanzamento dell’iter che dovrebbe portare alla deroga alla legge, il “decreto “Balduzzi“, che impone un solo centro in Sicilia. La richiesta,formalizzata dalla Regione già il mese scorso, sarebbe una soluzione definitiva che andrebbe a interrompere le continue proroghe alla chiusura del centro, eccellenza riconosciuta per la Sicilia e non solo per la cardiochirurgia pediatrica. Attualmente ladata di chiusura, dopo l’ennesimaprorogadi sei mesi fatta a gennaio, è prevista per il31 luglio 2024. E, peraltro, a livello italiano una deroga è già attiva in Veneto, con due centri attivi a Verona e Padova, quindi anche a una distanza inferiore a quella tra Taormina e Palermo. “Vogliamo dati certi sulla deroga e ribadiamo che il Comitato dei genitori non si arrenderàsino all’ottenimento della deroga a salvaguardia non solo dei nostri figli, ma di tutti i bambini che ne hanno e avranno bisogno. Invitiamo quindi il Ministro Schillaci a fare fede a quanto più volte affermato a noi genitori e al personale medico quando è venuto a Catania”, scrivono. Leggi anche –Taormina, la Regione conferma: chiuderà la Cardiochirurgia pediatrica Il decreto n. 158 del 2012, meglio noto come “decreto Balduzzi” è lanormache prevede una sola struttura di cardiochirurgia pediatricaogni cinque milioni di abitanti, con la Sicilia che ormai ne conta poco meno, 4,8 milioni. Schifani ha quindi parlato col ministro della SanitàOrazio Schillaci, che avrebbe dato la sua disponibilità. “In realtà – proseguono i genitori riuniti in Comitato – sino a questo momentoabbiamo solo informazioni parzialiche ci pongono nuovamente in una fase di apprensione, soprattutto dinanzi ad una ennesima proroga. Sapevamo di un incontro ‘informale’ la settimana scorsa tra il ministro Schillaci ed il presidente Schifani, dove nuovamentesono stati richiesti i dati dell’attività a Taormina. Dati che per l’ennesima volta dimostrano non solo la piena attività del centro ma soprattutto come la deroganon inficerà le casse della Regione siciliana, in quanto nei soli primi mesi del 2024 il CCPM ha ampiamente ripagato i costi, offrendo quindi nei mesi successivi solo ricavi per Asp e quindi governo regionale”, scrivono i genitori. La Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, ospitata all’interno dell’ospedale San Vincenzo, secondo l’ipotesi della deroga si affiancherebbe quindi alCentro di cardiochirurgia a Palermo del policlinico “Paolo Giaccone”, aperto nel luglio 2023. Dal 2010, da quando cioè è attivo il CCPM di Taormina, a sua volta avviato grazie a unaconvenzione con l’ospedale Bambin Gesù di Romadopo la chiusura nel2010del vecchio reparto di cardiochirurgia pediatrica del Civico di Palermo, la struttura è riconosciuta “come centro di eccellenza non solo italiano, ma anche per la Calabria e tutto il Mediterraneo”, scrivono i genitori. Che dicono di “non comprendere, al di là dei possibili tempi tecnici e burocratici la necessità di altre proroghe. Vorremmo ricordare al ministro Schillaci, non solo che il Bambino Gesù è contrario ad altre proroghe e quindi rischiamo crisi diplomatiche, ma che nella ultima proroga concessa a Schifani, il Ministro ha chiaramente scritto che ‘non avrebbe più concesso altre proroghe e che occorreva una decisione definitiva da parte del governo siciliano’. Bene tale decisione con la richiesta di deroga da parte di Schifani è stata presa e inviata a Roma e di conseguenza non possiamo accettare ulteriori possibili ipotesi di proroga, in ottemperanza dell’iter definitivo”.