Diga Trinità, acqua finita in mare. Uno spreco anche nell’anno della siccità

Diga Trinità, acqua finita in mare. Uno spreco anche nell’anno della siccità

Ancora unospreco d’acquaper ladiga Trinitànel trapanese e nell’anno in cui neppure una goccia dovrebbe essere persa a causa dellasiccità.Coldiretti Siciliaha denunciato ladispersione di acqua in mareperché l’impianto haparatie aperteper motivi disicurezza. La diga Trinità non è infatti stata collaudata e per questo “anche un bicchiere d’acqua è un problema” ha spiegato il coordinatore diColdiretti Trapani Santo Di Maria. Accade ormai da anni: la diga Trinità (o Delia) è stata completata nel territorio di Castelvetrano sbarrando il fiume Arena nel1959, formando un lago artificiale. L’arrivo delle prime piogge, dopo mesi di attesa, ha solo alleviato il bisogno d’acqua in agricoltura eppure leaziende agricolesono costrette a guardare inermi allo spreco. In alcuni campi siciliani, specialmente nella zona orientale, l’irrigazione è iniziata concinque mesi di anticipo, nel trapanese in particolare i produttori e i coltivatori prospettano – per il perdurare del problema di “capienza” della diga Trinità – lasituazione tragicadi “un’estate senza la possibilità di irrigare“. Leggi anche –Diga di Lentini, 600 mila euro di investimento per risollevare l’acqua Analizzando i dati diffusi dall’Autorità regionale di Bacinosull’andamento dei volumi all’interno delle dighe siciliane di febbraio si nota come, proprio lo scorso mese, ivolumi d’acquaall’interno della diga Trinità stavano iniziando adalzarsi. Ma piuttosto che essere una buona notizia, la crescita è unrischio per il territorio. “Se l’acqua supera i62 metridelleparatieva fuori” ha spiegato Santo Di Maria “oggi siamo tornati allivello di massima sicurezzae basta davvero un bicchiere d’acqua perché nasca un problema”. Leparatiedella diga Trinità sono aperte permotivi di sicurezza, esattamente come dal giugno 2022, quando l’allora assessore all’EnergiaDaniela Baglieriera intervenuta contro la decisione delministero dell’Agricolturadi “salvaguardare” il territorio aprendo appunto le paratie, evitando il riempimento di un invaso non collaudato. Oggi l’assessorato regionale all’Agricolturasta affrontando il problema con l’istituzione di untavolo tecnicoriservato alla diga Trinità. Giorno 22 marzo dovrebbe essere completata la relazione ditenuta sismicada inoltrare allaDirezione generale generale per le dighe e le infrastrutture del Ministero dei Trasporti. Questo documento dovrebbe permettere di ottenere unaderoga all’innalzamento delle paratiee quindi permettere il trattenimento di più acqua nella diga. “Piu acqua genera più pressione” ha specificato il coordinatore territorialeSanto Di Maria“serve innalzare la quota a 63,8 metri”.