Euro7: l’Europa temporeggia, la Sicilia “festeggia”. Troppe auto vecchie 15 anni

Euro7: l’Europa temporeggia, la Sicilia “festeggia”. Troppe auto vecchie 15 anni

Se in futuro dovesse entrare in vigore lanormativa europea sull’Euro 7laSiciliapotrebbe ritrovarsi tra le regioni europee più in difficoltà. Il parco auto locale è composto per il 66,6 per da mezzi ad emissioneEuro 4(immatricolati dopo il 2005) e solo per l’1,1 per cento da macchine ibride o elettriche. La via verso lamobilitàa zero emissioniè ben lontana dallaSiciliache comunque non è la sola. A Bruxelles inoltre, gli Stati membri, stanno cercando di ritardare anche il passaggio a motori termici,dieselebenzina, ancora più sostenibili. Una vera rivoluzione, a questo punto, arriverebbe in Sicilia dal 2035, con il passaggio all’elettrico. La normativa Euro 7 sull’inquinamento, inizialmente proposta informa rigorosadalParlamento Europeo, ha subito adattamenti significativi per arrivare ad un compromesso tra le richieste dellecase automobilistichee gliobiettivi ambientali. Dopo la votazione del 9 novembre l’Unione Europeaha stabilito di mantenere sostanzialmente i limiti di emissioni come previsto dall’Euro 6, ma introdurrà nuove regolamentazioni sulle emissioni di particolato proveniente dafreni e pneumatici. Bruxelles ha recepito le indicazioni delConsiglio europeo, influenzato dallepressionidiBulgaria, Repubblica ceca, Francia, Polonia, Romania, Slovacchia , Ungheria e Italia, e delle stesse case costruttrici di auto. Quest’ultime lamentano la necessità diinvestimenti massici, rapidi, per adeguarsi ai nuovi limiti di emissione dei mezzi, rischiando contemporaneamente di faraumentare il prezzo delle automobili. Il risultato è un “annacquamento” delle norme che, al contrario, se in vigore nel 2025, avrebbero permesso dipuntare alla riduzione delle emissioni del 100 per centoper le auto e per i nuovi furgoni già entro il2030. Qualsiasi risultato positivo sarebbe stato importante, perché secondo quanto stimato dall’Istituto di ricerca Cicero di Oslo, il 2023 si chiuderà comenuovo anno record per leemissioni di CO2con una crescita ulteriore dell’1 per cento. Più emissione nell’atmosfera portano ad un aumento delle temperature. Una realtà che la Sicilia sta già vivendo sulla sua “pelle”, con una temperatura media ad ottobre di oltre 20°. Leggi anche –Stretto: con il Ponte emissioni inquinanti “quasi azzerate” Oltre il 66 per cento delle auto circolanti inSiciliaha una classe di emissioneEuro 4(2.290.184 vetture circolanti). Di queste, oltre 567 mila appartengono alle categorieEuro 0-1, equivalente al 16,5 per cento. Analizzando l’età media delle automobili, emerge che quasisei vetture su diecihanno raggiunto i 15 anni di età o superiore (sono 1,8 milioni). Secondo la ricerca condotta dall’Osservatorio AutoScout 24 per Aci, nel 2022 ilparco auto ibrido ed elettrico in Sicilia ha raggiunto le 57.340 vetture(facendo registrare un +53,7 per cento rispetto al 2021), ma per una crescita complessiva dell’1,1 per cento sul totale dei mezzi in circolazione. Le auto elettriche sono ferme allo 0,1 per cento. Un flebile segnale di progresso. In Italia le elettriche “pure” rappresentano una quota minoritaria(0,4 per cento), e solo in Valle d’Aosta e in Trentino-Alto Adige si supera l’1 per cento sul totale di auto in circolazione. Se si considerano invece le ibride ed elettriche insieme, al primo posto troviamo laValle d’Aostacon il 19,5 per cento delle vetture circolanti nella regione, seguita dalTrentino-Alto Adige(13,3 per cento). Negli ultimi posti si trovano laCampania(0,9 per cento), ilMolise(1,1 per cento), appunto laSicilia(1,1 per cento) e laCalabria(1,1 per cento). Le regioni che hanno visto nel 2022 la crescita maggiore di auto ibride ed elettriche rispetto al 2021 sono la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige, aumentate rispettivamente del +158,1 per cento e +72,3 per cento.